19-08-2014 ore 10:00 | Politica - Roma
di Ramon Lombardi

Roma. Franco Bordo: “i primi risultati per preservare biodiversità e specificità dell’agricoltura, ma occorre continuare la vigilanza in tutti i settori”

“La battaglia per preservare la biodiversità e la specificità dell'agricoltura italiana dal proliferare delle sementi OGM ha ottenuto i primi importanti risultati”. Scrive l’onorevole Franco Bordo di Sinistra Ecologia e Libertà capogruppo della commissione agricoltura riguardo il ritiro delles ementi OGM da parte della Monsanto Company . “Dopo un lungo confronto e una dura opposizione a tutti i livelli ed in ambedue i rami del paramento, a seguito del caso Friuli, dove all'esposto presentato presso le procure di Udine e di Pordenone da parte mia e dell'onorevole Serena Pellegrino ha fatto seguito la posizione del governo e la relativa distruzione dei campi illegalmente coltivati con sementi transgeniche, pare che la Monsanto abbia deciso di non commercializzare più le sementi OGM nel nostro paese a causa delle condizioni politiche sfavorevoli”.

 

L’agricoltura tradizionale
“Il rappresentante italiano della Monsanto ha comunicato che la multinazionale punterà in Italia esclusivamente sull'agricoltura tradizionale, smettendo la commercializzazione del mais MON810. Se confermato sarebbe un risultato importante contro lo strapotere delle multinazionali che volevano imporre anche alla nostra agricoltura l'utilizzo di sementi OGM che nel giro di pochi anni avrebbero distrutto la grande peculiarità della nostra filiera agroalimentare, la sua grande varietà e unicità”.
 

I fattori di rischio
“Permangono comunque fattori – conclude - di rischio per l'agricoltura Italiana e occorre continuare la vigilanza in tutti i settori agricoli, dato che si registrano azioni di importazione illegale di sementi OGM dalla Spagna e da altri paesi. Sinistra Ecologia Libertà manterrà alta la guardia come ha fatto in questi mesi tramite interrogazioni, interventi e richieste per stimolare il governo a non cedere alle pressioni dei grandi interessi economici legati alle multinazionali sementiere e per fare in modo che il nostro paese si faccia promotore in Europa di un quadro normativo che respinga definitivamente gli OGM dall'agricoltura europea.

105