19-07-2017 ore 10:55 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Legambiente. Qualità dell’aria, convocata la cabina regionale: “urgente agire su Euro 3”

“La fine dei motori diesel si avvicina anche per l’Italia, ma a rilento, dopo l’annuncio del governo francese, di quello olandese e delle grandi città del mondo, come New York, Londra e Parigi (addirittura per il 2025). Secondo quanto previsto dal regolamento, scatterà solo nell’ottobre 2018 il blocco semestrale degli Euro 3 diesel e a distanza di due anni, nel 2020, il blocco degli Euro 4”. Lo comunica Legambiente Lombardia, che pur riconoscendo lo “sforzo fatto dalla Regioni” rimane scettica sui tempi di applicazione delle misure per contrastare l’inquinamento atmosferico.

 

La cabina di regia

È di stamattina la convocazione della cabina di regia sui nuovi interventi in vigore a partire da aprile 2018. All’incontro hanno partecipato anche Comuni e parti sociali ed è stato fatto il punto sull’accordo firmato il 9 giugno scorso tra le quattro regioni della Pianura padana (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) e il Ministero per l’Ambiente. Tra le misure, anche il blocco dei diesel euro 5, che scatterà nel 2025. “Non è previsto nulla, invece, sulla messa al bando totale degli Euro3 – spiegano i referenti di Legambiente – come invece in altri Stati europei. Si tratta di ben 450 mila autovetture e furgoni in tutta la Lombardia, che hanno ormai tra gli 11 e i 17 anni, inquinanti e non dotati dei dispositivi di sicurezza delle auto più moderne”.

 

Prevenire, non curare

Per la presidente della sezione lombarda di Legambiente, Barbara Meggetto, “è un regalo inutile ai petrolieri e un danno ai nostri polmoni. Forse chi governa la Lombardia vuole evitare di perdere i voti di una minoranza di proprietari di vecchi diesel. Proprio a causa di questi ritardi nelle politiche antinquinamento, però, i cittadini italiani rischiano di dover pagare la multa milionaria all'Europa per i superamenti dei limiti di polveri sottili nell’aria ammessi dalla direttiva comunitaria. Il tempo delle attese è finito, ma il prossimo inverno non ci sarà alcun miglioramento nel contrasto all’inquinamento. Sarebbe stato utile, invece, che la Regione avesse giocato d’anticipo introducendo fin da subito gli stessi obblighi e gli stessi divieti previsti a partire dal 2018”.

 

Le misure urgenti

Secondo l’ente di tutela ambientale la lotta all’inquinamento non può prescindere da un’intensificazione dei controlli, anche attraverso l’utilizzo di applicazioni tecnologiche e lo sfruttamento degli strumenti di rilevazione della velocità. “L’accordo – puntualizza Meggetto – prevede un fondo anche per la rottamazione, ma non è lo strumento più idoneo per affrontare il problema della circolazione dei veicoli più inquinanti. Vista l’esiguità delle risorse messe in campo dalla Regione, forse sarebbe più opportuno incentivare la migrazione verso l’elettrico delle flotte di veicoli leggeri (taxi, servizi di car sharing, furgoni di consegna, servizi comunali di prossimità) e verso l’uso di biometano per il trasporto merci pesanti, i treno non elettrificati, la navigazione lacuale e gli autobus”.

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