19-05-2015 ore 18:00 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. “Deriva culturale ed ideologica inaccettabile”, nasce il dissenso a sinistra contro “il liberismo comunale”

“Anche un viaggio di mille miglia comincia con un solo passo. Questo primo passo noi siamo pronti a compierlo”. La corrente minoritaria di Rifondazione comunista – rappresentata da Mario Lottaroli, Rosa Piloni, Carmine Fioretti e Rosolo Assandri - cita il filosofo cinese Lao Tzu ed esprime tutto il proprio malessere per la politica dell'amministrazione comunale cremasca: “E’ una deriva culturale ed ideologica inaccettabile, siamo al cospetto della massiccia e definitiva liquidazione del patrimonio pubblico Comunale e territoriale. A fermare queste iniziative tese a privatizzare tutto il privatizzabile, non è bastato e non basterà il voto contrario in Consiglio comunale: questa maggioranza è impermeabile ad ogni sollecitazione volta alla salvaguardia dei beni comuni”.

 

Liberismo comunale

Il succo della vicenda è chiaro: “Riteniamo non più condivisibile la permanenza di Rifondazione comunista nella maggioranza che governa la città, è invece indispensabile aprire da subito un confronto a sinistra affinché alle prossime elezioni comunali sia presente una lista della sinistra di alternativa al liberismo comunale praticato dal Partito Democratico e dal sindaco Stefania Bonaldi”. Il documento è integrale in allegato.

 

Le dimissioni di Lottaroli

All'inizio di aprile Mario Lottaroli, allora capogruppo in Consiglio, aveva rassegnato le proprie dimissioni. Qualche giorno prima aveva sottoposto ai compagni un documento molto critico sulla politica nazionale, con un'approfondita analisi dell'operato della Giunta Bonaldi, chiedendo senza mezzi termini l'uscita dalla maggioranza. Bocciato il documento, Lottaroli s'è dimesso, lasciando il posto in Consiglio a Renato Stanghellini. In Aula degli Ostaggi la 'frattura' è stata ricomposta velocemente: ufficialmente s'è spinto sulla necessità di operare “una rotazione nella lista”, argomentazione che non ha certo convinto tutti, figurarsi l'opposizione.

 

Linea Group ed A2A

A meno di due mesi di distanza torna ora a farsi sentire l'unica voce del dissenso a sinistra. Del resto lo Statuto di Rifondazione è chiaro: non esiste il centralismo democratico, gli iscritti sono legittimati ad esprimere le proprie posizioni all'interno e all'esterno del Partito. A maggior ragione alla luce delle ultime notizie riguardanti Lgh. Giovedì scorso il sindaco di Crema, in trasferta, avrebbe incontrato il collega di Lodi e discusso della possibilità di annessione di Linea Group ad A2A, la multiutility nata il primo gennaio 2008 dalla fusione tra AEM SpA Milano e ASM SpA Brescia con l'apporto di Amsa ed Ecodeco. A2A sarebbe disposta ad acquisire il 51% di Lgh, ma l'obiettivo cremasco sarebbe quello di monetizzare cedendo quote di Linea Group Holding, senza accettare in cambio quote azionarie, come prospettato dalla controparte.

 

Alternativa a sinistra

Quindi cosa accadrà ora? Per il momento nulla. Rifondazione non uscirà dalla maggioranza, visto che la posizione prevalente all'interno del partito è di condividere il percorso con la Giunta Bonaldi. Va però dato conto dell'esistenza e della presa di posizione ufficiale di questa corrente minoritaria, decisa a costruire un'alternativa della sinistra di Crema, con una lista ed un candidato sindaco per tempo, “visto che nel 2017, per come è strutturato, sarà impossibile fare un'alleanza col Pd”.

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