19-02-2018 ore 20:26 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Rispetto di resistenza e Costituzione, spazi pubblici solo a chi sigla il documento

Secondo quanto disposto a maggioranza - 13 favorevoli, parte del civismo astenuto e con la minoranza che ha lasciato l'aula prima del voto - a Crema non saranno più concessi spazi o suolo pubblico “a coloro i quali non garantiscano di rispettare i valori sanciti dalla Costituzione, praticando o professando comportamenti fascisti, razzisti, omofobi, transfobici e sessisti”. Per chiarezza, “tali sono considerate le formazioni politiche che all’atto della presentazione d’istanza di concessione di suolo pubblico omettano o rifiutino di sottoscrivere una dichiarazione con la quale attestino di riconoscersi nei valori costituzionali della resistenza, ripudiare il fascismo e il nazismo, affermare di non aver mai manifestato e non professare ideologie xenofobe, razziste o antisemite, omofobe e antidemocratiche portatrici d’odio e di intolleranza religiosa”.

 

Dichiarazione da sottoscrivere

Durante la seduta del 15 febbraio è stata approvata a maggioranza dal consiglio comunale la mozione dedicata al Rispetto dei valori della resistenza e i principi della Costituzione. Secondo il proponente, Emanuele Coti Zelati de la Sinistra, il documento chiede “alle organizzazioni politiche che intendono occupare spazi pubblici di sottoscrivere una dichiarazione di rispetto dei valori costituzionali”. Sollecitato dalla minoranza ad una maggior chiarezza, ha spiegato che “non è una mozione che limita la libertà. Per occupare un suolo pubblico la premessa è il rispetto dei valori costituzionali. Non è dunque ammissibile la richiesta nel caso di persone che si richiamano all’ideologia fascista, al razzismo, alla xenofobia”.

 

Voltaire e la sospensiva

Decisamente contrario alla mozione il capogruppo di Forza Italia, Antonio Agazzi: “la libertà di manifestare occupando spazi pubblici va concessa a tutti, da Sinistra rivoluzionaria a Casa Pound. Come diceva Voltaire, ‘non sono d’accordo con quello che dici ma darei la vita perché tu possa continuare a farlo’. Ciascuno poi risponderà delle proprie azioni o delle proprie dichiarazioni”. In chiusura del proprio intervento ha chiesto la sospensiva. Ovvero di sospendere la mozione e rinviarla in commissione, chiedendo nel frattempo agli uffici comunali di raccogliere informazioni riguardo a tutte le varie esperienze in materia.

 

I limiti della libertà

La Lega nord ha criticato il documento - "chi si occuperà di giudicare e definire l'odio?" - e optato per un passaggio in commissione – definito “un luogo più idoneo” - mentre il Partito democratico ha appoggiato la volontà di Coti Zelati di respingere la richiesta di sospensiva. Perché? Non si tratta di un documento ‘nuovo’ ma già adottato da comuni importanti come “Milano, Torino, Pisa e Cuneo”. In sostanza, “non esiste la libertà di fare o dire ciò che si vuole. Non esiste la libertà di essere liberticidi. La libertà ha dei limiti, sanciti dal rispetto altrui”. Per il presidente del consiglio comunale Gianluca Giossi non sarà un’imposizione calata dall’alto. Le varie forze di minoranza non devono temere di essere escluse dalla possibilità di manifestare. Saranno le commissioni comunali - quindi anche i referenti di centrodestra - a lavorare al regolamento. La mozione ha raccolto 13 consiglieri favorevoli e nessuno contrario, mentre la minoranza, decisamente fuori dai gangheri, non ha partecipato al voto, lasciando l'aula durante le fasi finali della discussione.

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