18-09-2014 ore 21:24 | Politica - Romanengo
di Francesco Jacini

Romanengo, ex area Inar. Interpellanza del consigliere Samarani: “è necessario ridiscutere i contenuti del piano di riqualificazione”

"In campagna elettorale – scrive il consigliere Alessandro Samarani capo gruppo della lista ‘Romanengo nel cuore’ - avevamo espresso forti perplessità riguardo alla lottizzazione prevista sull’ex area Inar: per le dimensioni dell’intervento, per le procedure di abbattimento, che venissero eseguite nella tutela delle persone e dell’ambiente, per il significato profondo che quell’area costituisce per la comunità di Romanengo, per la tempistica e le modalità dell’approvazione del programma integrato di intervento, per i contenuti urbanistici realizzativi, di dubbio vantaggio per l’amministrazione comunale e per i romanenghesi”.

 

Il futuro di Romanengo

“A distanza di alcuni mesi e consapevoli – prosegue Samarani - che la giunta comunale in carica abbiamo potuto esaminare con attenzione e con rigore tutti gli aspetti legati ad un intervento che al di là del bene e del male potrebbe condizionare il futuro di Romanengo per i prossimi dieci anni, intendiamo sottoporre all’attenzione del signor sindaco alcuni elementi di riflessione. In primis se egli consideri legittima la deliberazione adottata dal consiglio comunale in data 13 maggio 2014 denominata ‘Approvazione definitiva del progetto integrato di intervento (P.I.I.) Angele’ e dichiarata immediatamente eseguibile il 17 maggio 2014’; con convenzione sottoscritta, presso studio notarile, in data 19 maggio 2014”.

 

Nuove unità abitative

“In subordine: se egli non ritenga necessario ridiscutere con la proprietà alcuni contenuti tecnici previsti nel piano stesso, che ad un esame non superficiale, risultino penalizzanti per la nostra comunità. In particolare il nuovo insediamento appare esagerato ed eccessivo, stimato all’incirca in 100 nuove unità abitative, in contrasto con la volontà ribadita dalla sua amministrazione di ‘bloccare ulteriore spreco di suolo con nuove ed inutili costruzioni periferiche’, dedicando invece ‘attenzione prioritaria alla riqualificazione del centro storico’.

 

Collocazione periferica

“Riguardo allo standard qualitativo – evidenzia - il nostro Pgt recita alla convenzione attuativa spetterà anche precisare nel dettaglio il contributo che il plusvalore creato dall’operazione urbanistica potrà garantire al miglioramento della qualità urbana complessiva del paese (standard qualitativo) ad integrazione del più tradizionale standard quantitativo; si evince che non solo debba essere previsto un conteggio del plusvalore generato dall'operazione ma che lo stesso non possa e non debba essere realizzato all'interno del comparto, in quanto ne usufruirebbero quasi esclusivamente i soli residenti, considerando anche la collocazione alquanto periferica del piano”.

 

Trasformazione in verde pubblico

“Per le aree di perequazione è prevista la cessione di 8000 mq di area agricola che l’amministrazione comunale trasformerà in area per servizi destinati a verde pubblico e sport rendendo così possibile l’operazione, ma l’area è posizionata al confine più estremo del paese, confinante con migliaia di mq. di aree agricole. E’ solo il caso di ricordare che disponiamo già di un centro sportivo che dev’essere completato e che appare di dubbia utilità un’area verde nel bel mezzo di un comparto agricolo”.

 

Area dal valore simbolico

“Sottopongo all'attenzione del sindaco – conclude - le seguenti sollecitazioni: se non ritenga doveroso che in un contesto equilibrato e corretto di riutilizzo di un’area che ha un significativo valore simbolico per la nostra popolazione, venga prevista la realizzazione di una testimonianza tangibile a perenne ricordo dei lavoratori che soffrirono e perirono nella lavorazione dell’amianto; se non reputi utile fornire alla popolazione, sempre molto interessata e partecipe alle vicende della fabbrica ex Inar, tutte le informazioni legate al futuro di tale area”.

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