18-09-2014 ore 08:48 | Politica - Cremona
di Andrea Galvani

Elezioni Provinciali. Carlo Vezzini, sindaco di Sesto e Uniti, candidato presidente del Partito Democratico

“Nelle nuove e mutate condizioni del dibattito preparatorio alle elezioni del prossimo 12 ottobre, il Pd provinciale ha chiesto ai principali sindaci della provincia, Cremona e Crema, di condividere la proposta di candidare a presidente un sindaco di un Comune medio-piccolo che avesse, come condizione, la condivisione in primo luogo dei due sindaci delle tre principali città e quindi di Cremona e Crema da poter poi allargare al maggior numero di amministratori possibile”. Come spiega il segretario provinciale Matteo Piloni, “in queste ultime ore si è trovata una condivisione sulla candidatura del sindaco di Sesto ed Uniti Carlo Vezzini che si è messo a disposizione per costruire un progetto che, con il sostegno delle due principali città, metta al centro della nuova area vasta i territori”.

 

Civismo di centrosinistra

“Sulla figura di Vezzini – aggiunge Piloni - si è trovata un’ampia condivisione a partire dai sindaci di area centrosinistra, con i quali si sta costruendo la lista che sosterrà Carlo Vezzini a presidente della provincia di Cremona. Una lista civica, promossa e sostenuta dal PD e dal centro-sinistra, ma che dovrà essere in grado non solo di rappresentare l’intero territorio, ma anche di aprirsi e allargare alle esperienze civiche di cui è ricca la nostra realtà. Esperienze civiche dalle quali proviene lo stesso Vezzini”.

 

L’Unione dei Comuni

Carlo Vezzini, 38 anni, imprenditore agricolo, è sindaco del Comune di Sesto ed Uniti dal 2006 e riconfermato nel 2011. “Nonostante la giovane età – sottolinea il segretario provinciale -ha già alle spalle una lunga esperienza amministrativa ed è stato uno dei protagonisti, pochi mesi fa, dell’inizio del percorso di costituzione dell’Unione dei Comuni che coinvolge, appunto, i comuni di Spinadesco, Pozzaglio ed Uniti, Castelverde e Sesto ed Uniti, per un bacino di circa 12 mila abitanti”.

 

Le buone pratiche

“Un risultato possibile grazie al sostegno di Castelverde che, nonostante non sia obbligato al percorso delle funzioni associate previste dalla legge avendo più di 5 mila abitanti, ha deciso di mettersi a disposizione per il perseguimento dell’obiettivo. Esattamente una di quelle “buone pratiche” che dovranno essere rafforzate e portate sull’intero territorio provinciale attraverso un impulso politico forte che troverà negli amministratori, in primo luogo, i veri protagonisti” conclude Piloni.

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