17-10-2017 ore 11:01 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Ius soli e diritti, sciopero della fame. Primo Matteo Piloni, il 25 Stefania Bonaldi

Anche gli amministratori cremaschi hanno deciso di sostenere la legge per lo ius soli. A svelarlo è stata il sindaco Stefania Bonaldi attraverso un post su Facebook: “Bravo Matteo Piloni che in giunta hai fatto da apripista, oggi, con il digiuno a staffetta per sostenere la legge sullo ius soli. Ciascuno la pensi come crede, personalmente io apprezzo e sostengo sia la battaglia sul diritto, sia il gesto messo in atto, che non è solo simbolico. Prendo io la staffetta… il mio turno di digiuno sarà il 25 ottobre”. Diciamo subito che viste le aspre contestazioni e la bagarre scoppiata alla Camera durante l'ultima seduta, l'iter per l'approvazione della legge rischia di essere molto tortuoso. La maggioranza vuol raggiungere l'obiettivo entro la fine della legislatura prevista nel 2018.


I volantini e la legge 91

L'onda di protesta ha raggiunto anche Crema. Nei giorni scorsi sulla facciata della sede cremasca del Partito democratico sono stati affissi dei volantini contro l’iniziativa a sostegno dello ius soli (qui il dettaglio). Vediamo di cosa si tratta. Alla Camera e in Senato si cerca di modificare l’attuale legge n. 91 del 5 febbraio 1992 e dunque lo ius sanguinis: la cittadinanza italiana viene trasmessa solo dai genitori ai figli. Ad oggi il cittadino straniero nato in Italia ha diritto alla cittadinanza italiana in un unico caso: compiuti 18 anni ha 1 anno di tempo per dichiarare di volerla acquisire. Fino a quel momento deve aver vissuto in Italia "legalmente e ininterrottamente".


Ius soli temperato e ius culturae

La nuova legge introduce altre due modalità di acquisizione della cittadinanza per i figli minori di genitori stranieri: lo ius soli “temperato” e lo ius culturae. Lo ius soli temperato prevede che siano cittadini italiani per nascita i figli nati in Italia da genitori stranieri se almeno uno di loro ha un permesso di soggiorno Ue di lungo periodo e risulta residente legalmente in Italia da almeno 5 anni. Il principio dello ius soli non si applicherà ai cittadini europei, visto che il permesso di lungo periodo è previsto solo per gli Stati extra Ue. In base allo ius culturae potranno ottenere la cittadinanza anche i minori stranieri nati in Italia, o arrivati in Italia entro i 12 anni, che abbiano “frequentato regolarmente per almeno cinque anni uno o più cicli presso istituti scolastici del sistema nazionale, o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali”. In entrambi i casi è necessaria la promozione al termine dei percorsi di studi. I minori arrivati in Italia tra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver risieduto legalmente in Italia per almeno 6 anni e aver frequentato “un ciclo scolastico, con il conseguimento del titolo conclusivo”.

 

La dichiarazione di volontà

In ogni caso servirà una dichiarazione di volontà dei genitori o del tutore del minore, da consegnare allo stato civile del Comune di residenza entro il diciottesimo anno. Senza dichiarazione dei genitori sarà il diretto interessato a poter effettuare la richiesta prima del compimento dei 20 anni. Le nuove norme valgono anche per gli stranieri in possesso dei nuovi requisiti se al momento dell’approvazione della legge avranno già compiuto 20 anni. Il Viminale ha 6 mesi per rilasciare il nulla osta. È possibile rinunciare alla cittadinanza italiana, purché prima di compiere 20 anni.

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