17-09-2014 ore 20:24 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Elezioni. I sindaci cremaschi a confronto per un'adeguata rappresentanza in Provincia. Bonaldi: “su ipoteche e gerarchie vince la capacità di ragionare”

Proseguono le iniziative in vista delle Provinciali del 12 ottobre, partendo da un dato essenziale: in Provincia di Cremona solo 12 comuni su 115 hanno più di 5 mila abitanti; di questi 12, ben 7 si trovano nel Cremasco. Il territorio provinciale è diviso in tre aree: Casalasco, Cremonese e Cremasco, molto diversi tra loro e scarsamente votati alla collaborazione. La difficoltà attuale sta nello scegliere quale sindaco e quali consiglieri comunali abbiano tempo e capacità per rappresentare il bacino di territorio e quindi andare a formare il nuovo consiglio provinciale, che avrà 12 posti, per di più senza retribuzione.

 

Le candidature al consiglio

Al momento hanno fornito la propria disponibilità alla candidatura al consiglio provinciale Stefania Bonaldi, Fabio Calvi e Alessandro Pandini, rispettivamente sindaci di Crema, Rivolta d'Adda e Montodine. Questo solo in ambito cremasco. Sempre restando in ambito cremasco, a loro tre potrebbero aggiungersi altrettanti esponenti del mondo civico. Il termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali è lunedì 22 settembre alle ore 12.

 

L'attualità

Visto che sono pochissimi quelli che possono permettersi di vivere di politica o che non hanno bisogno di lavorare per mantenersi, la rosa si restringe velocemente ma al contempo l'operazione si fa più complessa; il Movimento 5 Stelle ha spiegato di non partecipare “al club dei nominati”, la Lega Nord andrà da sola, Forza Italia e Nuovo Centro Destra non hanno ancora trovato un accordo. Il Partito Democratico, forte del numero di amministrazioni comunali guidate da propri rappresentanti, avrebbe avanzato l'idea di presentare 5 candidati al consiglio. Sinistra Ecologia e Libertà e Rifondazione Comunista hanno spiegato di non amare la riforma Del Rio, che priva i cittadini del diritto di voto. Non volendo restare esclusi tutti i sindaci e le realtà civiche che non si riconoscono nei partiti, è emersa la possibilità di dar vita ad una lista civica.

 

Stasera a Castelleone

Proprio stasera, a partire dalle 21 al teatro Leone di via Garibaldi a Castelleone, si ritroveranno tutti i sindaci e consiglieri comunali della Provincia di Cremona interessati alla formazione di una lista civica, iniziativa promossa da Ilaria Dioli (Casaleeìtto Vaprio), Maria Grazia Bonfante (Vescovato), Guido Ongaro, (Madignano), Aldo Casorati (Casaletto Ceredano), Pietro Fiori (Castelleone) e Antonio Grassi (Casale Cremasco Vidolasco).

 

Ieri a Crema

Ieri sera, invece, nella Sala dei Ricevimenti del Comune di Crema si sono incontrati 25 sindaci del Cremasco per fare il punto della situazione e “valutare le liste in corso di definizione”, con l'obiettivo primario di sostenere la presenza di un'adeguata rappresentanza del Cremasco.

 

Lavoro di squadra

Come sottolineato dallo staff del sindaco di Crema, durante la serata è emersa “la necessità di un impegno dei sindaci cremaschi nelle liste in corso di definizione, volto ad un lavoro di squadra che ponga le condizioni per rafforzare i territori e le cosiddette “aree omogenee”, sul piano politico strategico ma anche amministrativo, dando nuovo impulso ai percorsi relativi alle gestioni associate e alle unioni di comuni, per preparare il futuro”.

 

Consulta dei sindaci

I sindaci hanno convenuto sulla “necessità di riattivare la Consulta dei Sindaci cremaschi, un luogo importante per il libero confronto fra i primi cittadini, che li supporti nel consolidare visioni e politiche sovra comunali e di area vasta, accompagnandoli nelle decisioni che poi saranno assunte in altre assemblee più strutturate, quali quella di Scrp o del distretto socio sanitario. In tal senso ci si riaggiornerà dopo le elezioni, con una seduta formale nella quale nominare il presidente della Consulta, con funzioni di coordinamento e di impulso alla discussione e ai lavori”.

 

Potenziare il confronto

Il sindaco Bonaldi ha sottolineato “la forte e positiva volontà di potenziare il confronto e la condivisione fra i sindaci cremaschi. E’ stata l’occasione anche per spiegare ai colleghi le motivazioni che mi hanno spinto, nei giorni scorsi, a non sostenere la candidatura del sindaco di Cremona quale presidente della Provincia. Non si è naturalmente trattato di un duello Bonaldi – Galimberti, come dimostra il fatto che neppure per un istante avevo pensato di candidarmi alla presidenza della Provincia”.

 

Uguale dignità

“Si fronteggiavano a mio avviso due proposte culturali e politiche. Anche gli scambi coi sindaci cremaschi di ieri mi confermano che è finito il tempo delle pretese demografiche e geometriche, a scala sovra comunale non vincono più la dimensione o la baricentricità, ma le proposte che considerino ogni cittadino e ogni territorio di questa provincia, con eguale dignità a prescindere da dove siano collocati. Vincono dunque la capacità di ragionare con rispetto – ha concluso Bonaldi - e seguire processi decisionali liberi da ipoteche e gerarchie”.

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