17-02-2018 ore 12:48 | Politica - Crema
di Lidia Gallanti

Fratelli d'Italia, Crema2020 e la mappa delle criticità: "interventi né urgenti né necessari"

“Tante criticità su interventi né urgenti né necessari”. Fratelli d’Italia fa le pulci a Crema 2020, progetto di riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria. In presenza del coordinatore cittadino Giovanni de Grazia e del candidato alle regionali Riccardo Bosa, l’ingegnere Alberto Bonetti ha esaminato il primo lotto del progetto esecutivo oggi ai nastri di partenza, per “fare il punto su alcune soluzioni discutibili, che avranno un impatto sulla viabilità dei prossimi cinque anni”.

 

Spariscono rotatoria e parcheggi

La rotonda prevista inizialmente tra via Stazione e il viale santa Maria non compare più nel piano esecutivo. “Non ci sarà - spiega Bonetti - perché il sottopasso ciclopedonale inizialmente previsto su viale santa Maria non è più in programma, sarà accorpato al sottopasso veicolare". Rimane il nodo parcheggi: “lo spiazzo tra l’ex Aci e la Sanitas sarà presto inutilizzabile per l’avvio del cantiere. Una scelta necessaria, che tuttavia poteva essere rimandata ancora di qualche anno, con l’ultima fase dei lavori”. A questo proposito sono stati previsti posteggi alternativi in via Gaeta per tutta la durata del cantiere. Una soluzione “poco pratica rispetto alla Buca, considerando che il cantiere durerà almeno cinque anni”.

 

Accesso al sottopasso 'prematuro'

Perplessità sulla rotatoria ovale che regolerà l’accesso al sottopasso. "Per ora sarebbe bastata una rampa per accedere all’hub”. Come riportato nella relazione del Comune: “si poteva rimandare fino al momento della costruzione del sottopasso – cita Bonetti - ma l’amministrazione ha voluto dare un segnale, optando per una scelta d’impostazione che sin dall’inizio potesse cogliere il disegno definitivo del sistema”. La rotatoria sarà ribassata di circa 75 centimetri rispetto a via Stazione: "un lavoro impegnativo sia in termini pratici sia economici, per un importo di circa 650 mila euro. Non era il caso di aspettare l’effettiva realizzazione di questo e indirizzare quei fondi su altre partite?”

Tempistiche e priorità
Ultimo punto, le opere collaterali: “sono già in programma cordoli e muri di contenimento, che saranno realizzati prima del sottopasso. Parte dei lavori fatti in anticipo potrebbero subire danni. Anche se il ripristino fosse a carico delle imprese impegnate, il costo ricadrà comunque sull'onere complessivo dell'opera". Nel triennio 2018-2020 i lavori costeranno 5 milioni e 900 mila euro tra risorse comunali ed eventuali finanziamenti extra. “Se tutto va bene, l’opera completa sarà utilizzabile tra 4 o 5 anni, i tempi tecnici necessari per procedure così complesse”.

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