16-05-2016 ore 20:18 | Politica - Crema
di Ilario Grazioso

Riorganizzazione scuole. I sindaci si fanno sentire: “Crema autonoma da Cremona”

Le scuole fanno il miracolo! Sono tutti d’accordo i sindaci del cremasco, o almeno i 42 sottoscrittori del documento che li riunisce nell’area omogenea nel concordare una linea comune di rivendicazione dell’autonomia degli istituti scolastici del territorio, rispetto a quelli del cremonese. Al di là dei tecnicismi del burocratese scolastico, di cosa si discute: come corollario delle riforme che hanno interessato la scuola negli ultimi mesi, si sono creati gli ambiti territoriali, in pratica il territorio dell’attuale provincia viene diviso in 2, l’ambito 13 con le scuole di Cremona e del casalasco e l’ambito 14 con le scuole di Crema e del circondario. Il problema si pone per quegli istituti come il Munari, lo Stanga e il Marazzi che al momento risulterebbero a “scavalco” su due ambiti, con grandi problemi di gestione del personale negli anni futuri.

 

Le scelte inopportune di Vezzini

Al termine della fitta rete di colloqui delle scorse settimane, tra delegazioni di dirigenti scolastici e amministratori, la proposta che è emersa dal presidente Vezzini e che pare sia al momento anche condivisa dalle organizzazioni sindacali di categoria, sarebbe questa: staccare dal liceo artistico Munari che ha sede centrale a Crema, la sede di Cremona, che confluirebbe nello Stradivari; separare il Marazzi dall’Apc e mantenere unito l’istituto Stanga alla sede di Cremona, quindi facendolo rientrare nell’ambito cremonese, in netta opposizione a quanto invece la maggioranza o comunque parte consistente dei docenti della sede di viale santa Maria ha espresso, sia in una riunione di sede coordinata, pare non ancora verbalizzata e sia con prese di posizione come quella espressa dal direttore dell’azienda agraria Gallotta di Sotto, Basilio Monaci.

 

Indipendenti da Cremona

Sull’argomento, il sindaco Stefania Bonaldi assieme ai colleghi, Maria Luise Polig di Pandino, Antonio Grassi di Casale Cremasco, Aldo Casorati di Casaletto Ceredano, coadiuvati dall’assessore Attilio Galmozzi è chiarissima. Il cremasco reclama a gran voce indipendenza e autonomia rispetto a Cremona. Tutte le scuole che ricadono in questo ambito, forti di una offerta formativa completa rivendicano assoluta autonomia da Cremona. In sintesi, ci sono istituti in città come il Marazzi, lo Stanga e l’Artistico per i quali attraverso il confronto condiviso con i rispettivi dirigenti, si dovrà definire una nuova redistribuzione dei corsi, tenendo conto delle possibili affinità tra istituti, al fine di consentire accorpamenti in grado di funzionare bene nel medio-lungo periodo, senza incidere in negativo sul numero di presidenze, ma semplicemente migliorando l’offerta a studenti e famiglie. Nessuna decisione deve essere calata dall’alto, o meglio, imposta dalle burocrazie cremonesi, o da qualche gioco di spartizione politica: “Siamo stanchi dell’ingordigia di Cremona” aggiunge il sindaco Antonio Grassi.

 

Sraffa, Stanga, Marazzi in prima linea

Una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di una folta delegazione di docenti degli istituti interessati alla futura riorganizzazione, da Ernesto Abbà dirigente scolastico dello Sraffa, a Gianpietro Bonizzoni, per il Marazzi, Basilio Monaci per l’agraria e diversi insegnanti, i quali hanno voluto così rappresentare il malcontento di un’intera classe docente rispetto a decisioni che la politica cremonese sta cercando di imporre. Tutti, Marazzi, Stanga Crema, Sraffa, rivendicano autonomia da Cremona e la volontà di vedere riconosciute professionalità ed esperienze, al fine di individuare una nuova riorganizzazione delle scuole sul territorio cremasco, che possa adeguatamente valorizzare, ampliare e migliorare una proposta didattica che già ora mostra caratteristiche di eccellenza per varietà e ricchezza di iniziative. Su questo concorda l’assessore all'istruzione Attilio Galmozzi, che sottolinea come il territorio cremasco risulta essere area attrattiva anche per bresciano, bergamasco, lodigiano e milanese, dalle cui zone provengono diversi iscritti alle scuole cremasche.

 

"No a soluzioni rabberciate"

“Il presidente Vezzini non può non tener conto delle indicazioni di questo territorio” ha sottolineato Stefania Bonaldi ricordando anche le recenti posizioni delle altre forze politiche in seno al consiglio comunale, che vanno nella direzione di sostenere l’autonomia di questo territorio. “No a soluzioni rabberciate, si chiedono sacrifici solo a Crema” ha ribadito il sindaco, mentre la collega di Pandino, dove ha sede l’altro pezzo di Stanga, la scuola casearia, ha evidenziato che “tutto questo non può essere un gioco a domino a seconda delle necessità e la politica deve essere protagonista”.

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