16-04-2014 ore 10:33 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Gestione rifiuti, Boldi M5Stelle esprime “perplessità e paure sull’applicazione della delibera". Il timore è legato ad "Scrp e sul controllo dei sindaci”

“Perplessità e paure non tanto sulla delibera in sé ma su chi deve effettuare poi la verifica, cioè su Scrp e sull’effettivo controllo dei sindaci”. Questo l’esordio di Alessandro Boldi, M5Stelle, durante il dibattito in consiglio sulla gestione dei rifiuti, passato a maggioranza, col voto contrario di Rifondazione Comunista e l’astensione di Forza Italia e Lega Nord.

 

La gara della ‘posseduta’

In sostanza, dare il mandato di ‘stazione appaltante’ a Scrp è giusto. Le fasi saranno due: prima una selezione in base a requisiti di capitolato tecnico, quindi la seconda fase dopo aver scelto il progetto principale. “Certo – ha aggiunto Boldi - i dubbi sono legati alla partecipazione di Scrp in Lgh, visto che Lgh parteciperà a questo bando indetto da Scrp che la possiede”.

 

Ricorsi e problemi normativi

Certo, al riguardo il presidente Pietro Moro, in commissione di garanzia, ha spiegato che Scrp si è messa al riparo da eventuali ricorsi o problemi normativi. Rimangono dubbi sul fatto che in caso di ricorsi – e la certezza al momento non è data - si rischi di perder tempo e soldi pubblici. Sostenuto da Rifondazione, che vorrebbe rimanesse ad Lgh l’appalto rifiuti per tutelare i posti di lavoro, per Boldi l’affidamento in house non è lòa scelta migliore, perché “prevede la proprietà della società, che ora non c’è ed una serie di vincoli normativi, tra cui obblighi di assunzione di personale e acquisto di materiale”.

 

I requisiti del migliore

Il timore è che non si abbiano i requisiti per l’affidamento in house, “il vantaggio è che la gara può portare un progetto valido e innovativo a favore dei cittadini”; per farla breve, “la gara dovrà evidenziare il progetto migliore”.

 

Il futuro di Scrp

La partita è molto importante, il contratto dura 10 anni e in ballo ci sono 150, ma qualcuno azzarda anche 160 milioni di euro. Il bando offre l’occasione per un ulteriore passaggio; in un prossimo futuro si dovrà “decidere il ruolo di Scrp, che secondo il Movimento 5 Stelle non deve avere altre partecipazioni, ma essere imparziale e dare possibilità di fare gare che rispettino normative e principi”.

 

Indirizzi e gara d’appalto

In merito agli indirizzi forniti dal Comune e dal territorio ad Scrp per stendere la gara d’appalto, “ci sarebbe piaciuto avere indirizzi più stringenti, ma sarà fondamentale vedere come saranno tradotti nel capitolato tecnico” ha sottolineato Boldi. Sarebbe stato fondamentale, visto che il contratto dura 5 anni più 5, “chiedere che il secondo quinquennio sia confermato o meno in base ad obiettivi specifici, ad esempio lo spegnimento dell’inceneritore, ovvero che non venga più conferito alcun rifiuto secco all’inceneritore”.

 

L’obiettivo dell’85%

La chiusura è chiara: “Chiederemo massima attenzione e controllo”. L’obiettivo dell’85% di raccolta differenziata su base territoriale non è un sogno irrealizzabile, “andrà visto come s’intende attaccare la produzione dei rifiuti”. I 5 Stelle avrebbero preferito sin da subito un coinvolgimento maggiore sulla delibera, ma tant’è; la vita è adesso, pertanto “chiediamo garanzia sull’applicazione degli indirizzi”, materia sul quale “ci riserveremo di valutare”.

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