16-02-2016 ore 10:27 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema. Indagine sull'Ici delle paritarie, il Consiglio boccia la richiesta a 5 Stelle

Durante l'ultimo Consiglio comunale, la richiesta di approfondimenti sulle eventuali attività di carattere commerciale svolte all'interno delle scuole paritarie della città hanno portato i consiglieri comunali ad un'ora di dibattito, con toni non sempre oxfordiani. Tutto è nato dalla mozione del Movimento 5 Stelle: “le scuole paritarie di Crema pagano l'Ici o l'Imu?” Secondo Christian Di Feo, “da quanto ci hanno risposto gli uffici comunali, in generale non viene pagata Imu per immobili destinati all'attività scolastica vera e propria, ma viene pagata solo dalla Buon pastore per un immobile utilizzato come convitto e dalla Manziana per un immobile non usato come istituto scolastico”.

 

L'ammontare di Imu e Ici

“Gli altri istituti paritari – ha aggiunto Di Feo - posseggono immobili ma sono tutti ad uso scolastico. Nella mozione chiediamo di valutare a quanto ammontano i mancati versamenti di Ici e Imu ed eventualmente di agire di conseguenza. Avendo molte scuole paritarie nel nostro territorio abbiamo ritenuto valutare la situazione della città. È una mozione di indirizzo, chiediamo di votare a favore, perché è un'opportunità anche per ottenere più risorse, sulla base di sentenze della Commissione”.

 

Le verifiche dell'Ente

L'assessore al bilancio Morena Saltini ha aggiornato il Consiglio, visto che dal luglio scorso – data di presentazione della mozione – sono intervenute delle novità, ovvero che “gli Uffici comunali hanno sollecitato Ica nel valutare la situazione. Al momento è in corso una valutazione delle varie posizioni”. Il sindaco Stefania Bonaldi ha ulteriormente precisato che “il tema è attenzionato da ben prima che venisse presentata la mozione, perché la sentenza della Cassazione” in merito alla città di Livorno “aveva messo tutti sul chi va là”.

 

La soglia commerciale

In sostanza, ha spiegato il sindaco, “sono partiti gli accertamenti 2009 rispetto a tutte le scuole paritarie. Si tratta di situazioni particolarmente delicate, ma posso assicurare tutte le realtà hanno prodotto la documentazione richiesta, dimostrando che sono sotto la soglia di ente commerciale che è soggetta al pagamento della tassa, con la certezza che gli accertamenti partiti sul 2009 daranno un esito negativo, a dimostrazione che l'Ente si è attivato e non è risultato nulla. Un conto sono le scuole in centro a Milano o Roma e un conto le nostre paritarie, con tariffe molto basse, che non rientrano nei parametri individuati dal Ministero”.

 

Standard e libertà

Per Antonio Agazzi “le scuole paritarie svolgono un ruolo essenziale per il mantenimento del sistema d'istruzione del Paese, spesso più rispettose degli standard di quanto riesca a fare lo Stato. Le cosiddette paritarie rispondono ad un principio di libertà educativa che forse per chi è figlio di una cultura totalizzante paiono cose marziane”.

 

L'acqua santa

“Non sono d'accordo a dare un contributo economico alle scuole paritarie, calcolando anche come si sono comportati lo scorso anno andando a protestare in piazza per l'accoglienza di alcuni migranti in città da parte del vescovo”. Per Renato Stanghellini, Rifondazione, “è necessario andare a spulciare anche nel settore delle scuole private e se le cose non sono linde, si dove agire di conseguenza”. Visto che di esempi di pessima gestione ne abbiamo avuti in ogni parte d'Italia, ha proseguito Stanghellini, “non si deve prendere per acqua santa tutto quello che riguarda le scuole paritarie”.

 

Caos e figli di papà

Per Gianluca Giossi, capogruppo del Pd, “gli accertamenti degli Uffici vanno ad eludere gli argomenti della mozione del Movimento 5 Stelle, peraltro scritta come un'interrogazione e molto caotica e confusa. Sarà eventualmente la Commissione bilancio a valutare la situazione”. Simone Beretta, Forza Italia, ha attaccato l'assessore Saltini, chiedendole di lasciare l'assessorato “per un atto di dignità”, mentre ha ringraziato il sindaco perché con il suo intervento, “non c'è più nulla da contendere e quindi i 5 Stelle avrebbero dovuto ritirare la sentenza”. Per Beretta sarebbe gravissimo che le paritarie chiudessero: “basta pensare che chi fa le scuole private sono figli di papà, piantiamola con queste menate”.

 

Chiarimenti ed equivoci

Senza ritirare la mozione, Alessandro Boldi ha ribadito la richiesta di chiarimenti in Commissione, “per capire bene l'esito degli accertamenti: se sono state autocertificazioni e di quali enti si è trattato”. Nel suo intervento, Sebastiano Guerini, Patto civico, ha difeso l'assessore dagli attacchi, ricordando che “le scuole paritarie di Crema sono adibite ad attività educative”, per questo motivo, “una mozione così la possono fare solo coloro che non conoscono la città. Questa mozione va respinta proprio per il tentativo di insinuazione di evasione fiscale, erariale nei confronti del Comune. Non è così, non c'è nessuna stanza adibita a funzione commerciale”.

 

Strampalata e da bocciare”

Documento da bocciare per Emanuele Coti Zelati, SeL: “le richieste dei 5 Stelle potevano essere chieste con un'interrogazione e non con una mozione. Non voterò a favore”. “Mozione strampalata e da bocciare” anche per Emilio Guerini, del Pd: “ci stiamo dimenticando la cosa più importante, cioè che sul rinnovo della convenzione tra Comune e istituti paritari stanno lavorano il sindaco e l'assessore Saltini. Non si può banalizzare, si tratta di argomenti importanti; al termine del lavoro la Giunta presenterà i risultati”. Da segnalare l'astensione di Teresa Caso, Pd: “pur condividendo le argomentazioni della maggioranza, penso che sia un tema estremamente complesso; non ho una posizione ideologica in merito, credo però che l'argomento meriti un approfondimento, per questo avrei preferito che venisse ritirata la mozione”. Favorevoli i due Cinque Stelle, contrari 17 consiglieri di maggioranza e minoranza.

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