14-06-2017 ore 11:51 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Cambiare si può, l'analisi del voto. Mimma Aiello: “Il 25 giugno libertà di voto”

“Ci aspettavamo di più, ma davanti al voto mi inchino. Ballottaggio? Nessun apparentamento, abbiamo optato per la libertà di voto”. Così Mimma Aiello, candidata sindaco della lista Cambiare si può! Al primo turno ha ottenuto 672 voti, pari al 4,12%. L’esito della tornata elettorale amministrativa, ovvero i risultati nelle varie sezioni, sono stati analizzati nel dettaglio lunedì sera. “Alla riunione – spiega - erano presenti tutte le forze politiche che ci hanno sostenuto: Verdi, Comunità socialista e Rifondazione Comunista”.

 

La campagna elettorale

Un giudizio sulla campagna elettorale? “Sono soddisfatta di come è andata la mia campagna. Il voto mi dà da pensare che ci siano riflessioni da fare. Credo di essermi contraddistinta per trasparenza, coerenza e onestà. Credo che si sarebbero potute evitare certe bassezze e certi scivoloni, anche se mi pare di essere riuscita a starne abbastanza alla larga. Non mi è piaciuto come sono state gestite la questione dell’esame del capello e la vicenda Cristodaro ad Ombriano. Non mi è piaciuto come siano state strumentalizzate, anche se penso faccia parte di una certa cultura”.

 

Nessun apparentamento e libertà di voto”

Parliamo del ballottaggio. Darete indicazioni di voto ai vostri elettori? “Non corrisponde ai miei intenti quello che leggo oggi sul quotidiano La Provincia. Tra l'altro sbagliando anche il nome. Non siamo La sinistra, addirittura un altro partito, ma Cambiare si può. Non ho detto “no alla Bonaldi”, dall’articolo sembra che io abbia un’alternativa. Ho invece detto “nessun apparentamento e libertà di voto”. Niente di più di quanto emerso dalla riunione di lunedì sera, una posizione che ci ha visto tutti riuniti. In fase di discussione sono emerse posizioni più o meno possibiliste ma la mediazione ha portato a questa sintesi. La ripeto: “nessun apparentamento e libertà di voto”.

 

Idee e programmi

Nelle settimane che hanno preceduto il voto “si è parlato troppo poco dei programmi, che era la cosa più importante. Non ho nessun rammarico. Ho partecipato a tutte le tribune, a tutti i confronti coi candidati. Il tempo per approfondire programmi e idee è sempre poco, sia per i candidati che per gli elettori. La nostra proposta era ed è molto alternativa. Dato l’esito del voto ravviso che la gente è ancora molto legata ai partiti. Si è visto che il blocco è proprio: destra – sinistra. Direi che la gente si riconosce maggiormente in area Pd e Lega - Forza Italia”.

 

La rassegnazione di fondo

“L’aspetto che più mi rammarica è l’assenteismo, la disaffezione al voto”. È passata dal 23% del 2002 al 33,97% del 2012, al 38% del 2017: “Induce molto a riflettere. Oltre ai due forti schieramenti è emerso che una grande fetta di persone non si è riconosciuta nelle proposte elettorali. Durante i banchetti in piazza o incontrando le persone durante la campagna elettorale ho sentito spesso dire: “Destra o sinistra? Tanto non cambia niente”. C’è un po’ una rassegnazione di fondo”.


Il voto utile e la polarizzazione

Al netto della “forte polarizzazione tra destra e sinistra, i voti che potevano andare a me sono andati comunque alla Bonaldi. In molti hanno scelto il voto utile perché si sapeva che sarebbe andata al ballottaggio lei”. Tornando alla fase decisiva, con il ballottaggio di domenica 25 giugno, i cremaschi dovranno scegliere se votare Stefania Bonaldi o Enrico Zucchi: “La linea è sempre stata molto chiara. In caso di ballottaggio nessun apparentamento. Libertà di voto. Ci siamo sempre contraddistinti. Sarebbe ridicolo cambiare ora. Sembra che io voglia osteggiare una parte invece dell’altra. Abbiamo fatto un percorso. In tutte le sue fasi, dai volantinaggi iniziali ad oggi, abbiamo sempre ribadito di essere una forza diversa, alternativa. È un valore a cui non vogliamo rinunciare, col rischio di restare fuori dal consiglio comunale. Non ci giochiamo la coerenza per la cadrega”.  

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