14-04-2017 ore 11:27 | Politica - Crema
di Francesco Ferri

Scrp. Cambio di statuto tra vantaggi, nuovi servizi, diritto di recesso e governance

“Scrp diventa centrale unica di committenza. La modifica di indirizzo avvantaggia i piccoli comuni e non comporta alcun costo aggiuntivo per i soci”. Questo il commento del presidente Pietro Moro a seguito della riunione informativa dei sindaci soci per le modifiche allo statuto (qui il dettaglio).

 

Unire le forze

L’adeguamento dello statuto societario “è in parte obbligato in ottemperanza alla riforma Madia della pubblica amministrazione, ma anche voluto dai soci per le imposizioni del codice appalti, che prevede vincoli per i comuni. Come impone la nuova normativa al di sopra di 40 mila euro per appalti di servizi e di 150 mila euro per appalti di lavori, gli enti locali non potranno più agire in autonomia”. La nuova misura da un lato “penalizza soprattutto i comuni più piccoli ma al contempo li incentiva a unire le forze”.

 

Diritto di recesso

Con la modifica statutaria “Scrp potrà appaltare l’affidamento di servizi di interesse generale, economici e non, lavori e acquisizioni di beni e servizi”. Saranno “eliminate alcune attività dell’oggetto sociale, di fatto ormai superate da tempo. Trattandosi di una modifica sostanziale del precedente indirizzo societario i soci che lo volessero potranno esercitare il diritto di recesso”. La centrale unica di committenza “consentirà ai Comuni di gestire nei confini del proprio territorio tutte le fasi delle relative gare di appalto”.

 

Consiglio e governance

L’assemblea dei sindaci ha approvato anche la “modifica statutaria riguardante le modalità di nomina del consiglio di amministrazione e le tipologie della governance”, nella “direzione di valorizzare il peso delle minoranze, in quanto basterà il 17 % dei soci per poter presentare un rappresentante all’interno del consiglio di amministrazione”.

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