14-04-2017 ore 15:30 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Tino Arpini critica la strategia della giunta: “molte tasse, poca manutenzione”

La pressione fiscale fa di Crema un’Italia in scala ridotta. Ne è convinto il consigliere di Solo cose buone per Crema Tino Arpini, che parlando delle aliquote applicate dall’amministrazione per compensare i mancati introiti statali sostiene che andrebbero considerate anche “le pesanti contravvenzioni al codice della strada. Solo nei 24 mesi di presenza dell’autovelox cremasca sulla tangenziale l’incasso è stato di 7 milioni di euro”.

 

Autovelox e deviazioni

“Notizie recenti parlano di crollo degli incassi – continua Aprini – ma siamo ancora oltre i 6 mila euro al giorno di contravvenzioni. Si dice che i cremaschi abbiano imparato a loro spese a decelerare, ma è altrettanto vero che molti sono tornati a percorrere più volentieri le strade urbane, portando maggior traffico sulle vie Milano, Europa e Libero Comune, quindi più smog alla città. Tuttavia sul viale Europa noto da giorni la presenza insistente dei vigili urbani con il rilevatore portatile della velocità, forse nel tentativo di recuperare livelli di gettito contributivo del 2015. Si dice che servano per gli interventi di manutenzione e sicurezza stradale”.

 

Le priorità da affrontare

Non meglio il sistema delle opere pubbliche, “frutto di convenzioni di lottizzazioni private dove, sul lottizzante, vengono messi a carico strade, illuminazione, parcheggi, piste ciclabili, ponti sul fiume, e via di seguito”. Al contrario, sostiene il consigliere di minoranza, per la manutenzione ordinaria del verde pubblico e per il decoro urbano “il cittadino può aspettare: mancano i fondi! Mi chiedo: a cosa serve quel 64% di imposizione sul reddito di tutti gli italiani? Come si volatilizza? Corruzione, semplificazione, snellimento della pubblica amministrazione, e quindi defiscalizzazione sono vere le priorità da affrontare per il rilancio economico del territorio e del Paese”.

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