14-04-2016 ore 18:25 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. "Pedofilia" in Comune, tra attacchi e smentite: "speculazioni irresponsabili"

Per raccontare questa vicenda è necessario un antefatto. Durante il consiglio di martedì 12 aprile, la minoranza presenta un emendamento al bilancio per introdurre il bonus bebè; la maggioranza boccia la proposta con una serie di motivazioni. Qui i dettagli. La discussione scivola sulla tutela della famiglia e le visioni tra centrodestra e centrosinistra, va da sé, sono decisamente differenti.

 

La replica del sindaco

Dopo gli assessori, come prassi nelle sedute del bilancio, interviene il sindaco Stefania Bonaldi: “La Zanibelli ci ricorda che non abbiamo assegnato un particolare patrocinio. Siamo nel 2016 e non nel 1816 e le donne non devono essere sposate e sottomesse come vorrebbe la signora Costanza Miriano. Non è stata una svista ma una precisa presa di posizione. La difesa della famiglia è una cosa seria, ci vorrebbe più pudore e senso della misura. A Crema sotto il naso di troppe persone, si è sviluppato, attraverso una serie di atti gravissimi oggi oggetto delle indagini della magistratura a Cremona, l'attacco più grave alle nostre famiglie, compromettendo forse per sempre il destino di minori nel silenzio di chi oggi sbandiera la famiglia e reclama la sua difesa”.

 

Il milione di euro

“Anche grazie al suo impegno di assessore all'istruzione, consigliera Zanibelli, sulle famiglie cremasche pende una spada di Damocle da 1 milione di euro che blocca il fondo sostegno affitti, l'abbattimento delle barriere architettoniche, reddito di autonomia: questa è la famiglia in carne ed ossa, non le caricature, non le idealizzazioni della famiglia. Sta bene il dibattito politico, ma non si può stare zitti davanti alla mistificazione”.

 

Agazzi su facebook

La replica, su facebook, arriva da Antonio Agazzi, non direttamente coinvolto e peraltro assente alla seduta consiliare. “La Bonaldi è la prima a doversi ''armare'' di maggior ''pudore e senso della misura'', visto che anche ''sotto il naso'' suo è accaduto, pare, qualcosa rispetto al quale noi consiglieri di minoranza siamo fin troppo responsabili, nello stendere pietosi veli. Non certo per amor suo: lei non merita nulla!”. Della vicenda si occupa La Provincia ed il collega Luca Bettini scrive di un presunto caso di pedofilia che avrebbe coinvolto un dirigente del Comune: “A che fa riferimento Agazzi? Forse a una storia odiosa che circola da un po': un dirigente comunale sarebbe gravato da un decreto penale per possesso di materiale pedopornografico. Ma non solo: più recentemente sarebbe stato accusato di aver molestato il figlio di un dipendente comunale”. Al riguardo, nel pomeriggio di oggi, il Comune ha diffuso una nota stampa, che pubblichiamo integralmente.

 

La nota diffusa dal Comune

“In ordine alla vicenda di un dipendente del Comune di Crema oggetto di indagini da parte della magistratura, prontamente investita, riteniamo utili alcune precisazioni per sottrarre gli eventi a speculazioni irresponsabili. La nostra amministrazione, venuta a conoscenza delle circostanze cui si fa riferimento, si è immediatamente attivata aprendo un procedimento disciplinare, sospeso in attesa del pronunciamento dell’autorità giudiziaria”.

 

L'allontanamento

“Il dipendente in questione è stato immediatamente allontanato da servizi direttamente “sensibili” e successivamente da ambiti che anche solo potenzialmente potessero essere considerati a rischio, al fine di mettere in atto ogni doverosa cautela. Adottate tali dovute misure cautelative, restiamo in attesa del pronunciamento del giudice che, peraltro, non ha comunque emesso alcun provvedimento di restrizione personale, né di limitazione delle attività lavorative”.

 

L'amministrazione precedente

“Il consigliere Antonio Agazzi dimentica di riferire, tuttavia, che del precedente decreto penale, assunto dalla magistratura durante il mandato del sindaco Bruno Bruttomesso, non esisteva traccia alcuna agli atti del Comune e tantomeno nel fascicolo dell’interessato e che l’amministrazione all’epoca in carica non ritenne di adottare alcun provvedimento. La nostra amministrazione, quindi, è potuta venire a conoscenza della precedente vicenda solo in occasione degli eventi più recenti ed ha immediatamente posto in essere le azioni cautelative necessarie”.

 

"Disvalore etico e politico"

“Non commentabile dunque e di alto disvalore etico e politico, il tentativo disperato di coinvolgere l’amministrazione in una vicenda personale, messa immediatamente in salvaguardia e su cui, comunque, è doveroso attendere l’esito degli accertamenti giudiziari. È chiaro a tutti, infatti, l’intento strumentale di volere coinvolgere l’amministrazione comunale con responsabilità morali e giuridiche per un fatto personale limitato, con l'illusione di potere mischiare un caso gravissimo e drammatico, che ha profondamente turbato e indignato l’intera comunità cremasca, riguardante una figura a suo tempo influente e contigua ad alcuni esponenti della passata amministrazione, con una vicenda minore, messa rapidamente sotto controllo oggi dal Comune. Nel caso del funzionario comunale, sia pure nel rispetto della dignità e della riservatezza della persona coinvolta, la nostra amministrazione non ha indugiato nell’assumere i provvedimenti dovuti, adoperandosi con cautela, tempestività ed immediatezza”.

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