14-02-2017 ore 20:47 | Politica - Agnadello
di Gianni Carrolli

Agnadello. Violenza di genere, i fondi non arrivano. Calderara: “problema immutato”

“Tutto come prima: lo stato trasferisce fondi alle regioni; le regioni trasferiscono fondi alle Ats, aggiungendone di proprie; le Ats trasferiscono fondi ai comuni capofila ed ai progetti da questi coordinati. Tutto questo, in linea con la normativa. Quello che non riesco a capire è perché il mio Comune è invece chiamato ad assumere un impegno di spesa ingente che, da solo, non può garantire”. Ad affermarlo è il sindaco di Agnadello, Giovani Calderara, che torna ad evidenziare le criticità del sistema di finanziamento degli interventi contro la violenza di genere.

 

L’iter di finanziamento

In un lungo e dettagliato intervento (che riportiamo in allegato) il primo cittadino torna a ribadire la “preoccupazione e la protesta” avanzata poche settimane fa, “che molti colleghi sindaci hanno condiviso. Ma la sostanza del problema non è cambiata: alle Ats la gestione dei trasferimenti delle Regioni; ai Comuni di residenza delle vittime le rette da pagare”. Se sono lodevoli le iniziative messe in campo per sensibilizzare in merito al problema, afferma Calderara, “è però inaccettabile che i costi derivati da queste lodevoli iniziative vengano scaricate sui Comuni, piccoli o grandi che siano”.

 

Pertinenze di costo

In particolare, spiega il sindaco, il Comune di Cremona “dopo aver dato copertura economica per un mese al caso emblematico di Agnadello (madre e numerosi figli minori in casa rifugio), in data 6 febbraio ha comunicato che non è possibile prevedere una ulteriore proroga della copertura dei costi di inserimento del nucleo familiare a vostro carico. Tradotto: abbiamo coperto le spese per un mese, ora tocca a voi provvedere per i restanti undici mesi dell’anno”. Dello stesso avviso, conclude Calderara, anche il Comunità sociale cremasca, che il 20 febbraio riunirà i sindaci soci in assemblea per fare il punto sulla situazione.

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