13-10-2015 ore 20:24 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Regione Lombardia. Arresto Mario Mantovani, le reazioni politiche. Pronta la mozione di sfiducia per Maroni

Il Partito Democratico depositerà domattina una mozione di sfiducia al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Lo hanno annunciato questo pomeriggio in una conferenza stampa il capogruppo Enrico Brambilla e il segretario Alessandro Alfieri unitamente ad Umberto Ambrosoli e alla capogruppo del Patto Civico Lucia Castellano. Secondo quanto prevede il regolamento del Consiglio, la mozione dovrà essere discussa già nella seduta di martedì prossimo. La mozione di sfiducia richiede la firma di almeno 16 consiglieri e Pd e Patto Civico insieme ne contano 22. Se si aggiungessero, come il Pd auspica, anche le nove firme del M5S, si arriverebbe a 31.

 

Stagione degli scandali

“Quanto sta accadendo in Regione in queste ore, con l'arresto del vice presidente Mario Mantovani e l’assessore al bilancio indagato, delinea un quadro davvero inquietante. È evidente – spiega il segretario Pd di Cremona Matteo Piloni - che la stagione degli scandali non è ancora finita. Come Pd seguiremo con attenzione gli sviluppi. Certo è che la situazione è grave e Maroni è il primo che si deve chiedere se così si possa andare avanti”.

 

Prove schiaccianti

“La magistratura dovrà ovviamente accertare i fatti – aggiunge Gabriele Piazzoni, coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà - ma la decisione di procedere all'arresto anzichè procedere con avvisi di garanzia verso una personalità di primo piano come Mantovani lascia supporre che la magistratura abbia in mano prove schiaccianti, temesse la reiterazione del reato o il pericolo di fuga. Comunque sia è giunto il momento di consegnare alla storia le immagini di Roberto Maroni che brandisce la scopa di saggina come simbolo del cambiamento, la realtà è che non vi è stata alcuna discontinuità tra il prima e il dopo, ma che sia continuata la logica affarista e spartitoria che tanti danni ha fatto e fa ai cittadini Lombardi”.

 

Dimissioni

“Cittadini che a questo punto vogliono sapere se le difficoltà nelle quali si agita la riforma sanitaria regionale sono difficoltà legate a differenti visioni sul modo migliore di erogare i servizi o sul modo migliore per dividersi appalti e servizi tra i vari gruppi di amici e di amici degli amici. Maroni, Lega, Forza Italia e Nuovo Centro Destra dovrebbero avere la dignità di garantire la possibilità di una discontinuità vera, dimettendosi in blocco, per la seconda volta travolti da uno scandalo giudiziario legato a corruttele e tangenti. Ai lombardi – conclude Piazzoni - deve essere garantita la possibilità di tornare alle urne e scegliere di cambiare veramente questa regione.

 

Pesanti accuse

Il segretario regionale di Rifondazione Comunista Antonella Patta ricorda che il vicepresidente di Regione Lombardia, “già senatore e sottosegretario alle infrastrutture del governo Berlusconi è stato arrestato questa mattina all’alba con le accuse di corruzione, concussione turbativa d’asta e abuso d’ufficio. Altre nove persone sono indagate, tra cui l’assessore regionale al Bilancio Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore Roberto Maroni.

 

Il vero problema
“È la conferma – prosegue Patta - che in Lombardia il sistema corruttivo e le ruberie a danno dei contribuenti non sono finiti con l’era Formigoni. Altro che la pulizia annunciata! Le famose scope di Maroni sono servite a mettere temporaneamente sotto il tappeto il lerciume che sta venendo a galla e che conferma che Lega e Centro Destra sono il vero problema della Lombardia. I soldi ci sono e vanno a ingrassare le cripte del malaffare e della speculazione mentre si racconta che non ci sono per abolire i Ticket e per il salario minimo. Maroni e le destre a casa per una Lombardia libera, pulita e che metta al primo posto i cittadini e i loro bisogni e non gli interessi dei ceti politici e gruppi di potere affaristici che governano la Lombardia da 22 anni”.

267