13-08-2017 ore 19:45 | Politica - Milano
di Francesco Ferri

Lombardia, elezioni. Franco Bordo deciso: “trasparenza ed equità per il cambiamento"

“La coalizione di centro sinistra deve riuscire a portare una propria visione integrata ed organica che sappia coniugare progresso economico sociale ed ecologico, ben sapendo che solo un’ottica in grado di segnare la discontinuità con l’utilizzo della cosa pubblica per fini economici o propagandistici può risultare vincente”. Secondo Franco Bordo, deputato di Articolo 1, Movimento democratico e progressista “sono necessarie le primarie, se si vuole costruire un’alleanza politica che si pone l’obiettivo di governare la Lombardia in alternativa ai vent’anni di Formigoni e Maroni”.

 

L’idea privatistica

“Al sindaco di Bergamo e possibile candidato alla presidenza della Regione Giorgio Gori – prosegue Bordo -  vorrei dire che Formigoni era il portabandiera di una visione delle cose funzionale ad uno specifico gruppo di potere legato a doppio filo a Comunione e Liberazione. Gli interessi che si sono movimentati con il pretesto del cittadino al centro si contano nell’ordine delle centinaia di milioni di euro che sono stati riversati, a solo titolo esemplificativo, nel settore sanitario di tipo privatistico, incentivando quindi l’idea di mercato, di commercio e di rincorsa al profitto applicato alla salute dei cittadini. L’ecologia così fondamentale nella regione con la più alta densità abitativa ed industriale d’Italia era una parola sconosciuta al vocabolario politico del celeste pluri indagato e condannato”.

 

Idea ambiziosa e attuabile

“L’ipotesi maroniana non appare certo migliore: è un proseguimento dell’impianto formigoniano, una politica basata sugli affari, per i soliti noti, per la solita cerchia. Fare la brutta copia del centro destra non porta certo da nessuna parte se non a risultati deludenti e a rotture interne di cui, ai cittadini lombardi, interessa ben poco. Dobbiamo, come centro sinistra unito, continuare a costruire insieme un visione del mondo capace di restituire a tutti i lombardi la dimensione della trasparenza, dell’equità, del progresso. Un’ipotesi ambiziosa e completa ma al contempo attuabile e contestualizzata nelle dinamiche e nelle caratteristiche della nostra regione è l’unica strada che dobbiamo percorrere insieme. Sarebbe meglio che Gori lasciasse da parte Formigoni e compagnia e si occupasse di più dei cittadini che aspettano proposte e soluzioni ai problemi che quotidianamente sono obbligati ad affrontare e spesso subire per scelte e comportamenti sempre più sbagliati da parte del centrodestra lombardo”. 

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