13-02-2018 ore 18:46 | Politica - Crema
di Lidia Gallanti

Cremasco. Sindaci e candidati condividono i punti irrinunciabili, dal cluster all'università

Lunedì sera i sindaci dell’area omogenea cremasca hanno incontrato i candidati alle elezioni regionali per fare il punto sui bisogni irrinunciabili del territorio. Nessuna forza politica è mancata all’appello, con unanime condivisione ai punti elencati da Aldo Casorati, sindaco di Casaletto Ceredano e referente delle istituzioni locali.

 

Cosmesi, cluster irrinunciabile

Al primo posto il cluster della cosmesi, inteso come rete d’imprese, fornitori, attori del comparto e istituzioni, “da realizzare osservando le direttive della legge regionale 11 del febbraio 2014 “per la libertà d’ Impresa, il lavoro e la competitività”. Il prossimo passo consiste nel presentare l'istanza di riconoscimento del cluster tecnologico. Seguirà un incontro con il Cda della Fondazione istituto tecnico superiore per le nuove tecnologie e il made in italy, per l’organizzazione di corsi specialistici post diploma.
 

Asst e trasporti

L’Asst rimane a crema, ma la riconferma non scioglie le criticità del servizio sanitario territoriale. Nonostante “il grande lavoro svolto con tempestività e costanza dai sindaci su questa partita”, Casorati sottolinea “la mancanza di finanziamenti adeguati alle effettive esigenze del territorio. Dal 2015 nulla è stato fatto per recuperare l’ammanco”. Per quanto riguarda le infrastrutture viarie e ferroviarie, si ribadisce "l’urgenza di un ammodernamento concreto che dopo quanto accaduto a Pioltello non è più procrastinabile".

 

Banda ultralarga, manca poco

Come confermato da Casorati, la banda ultralarga è più vicina, ma i tempi potrebbero dilatarsi ancora. In base al piano d'intervento regionale, i lavori saranno avviati in quattro fasi consecutive con cadenza semestrale. "Su 49 Comuni del territorio, 2 sono in seconda fase, diciannove in terza e 28 in quarta. Senza ulteriori interventi – continua Casorati - si rischia di avere la banda ultralarga nel 2022. I Comuni si sono impegnati a spianare la strada per dare inizio ai lavori entro il 2018 per tutta l’ aggregazione”.


Tribunale depotenziato
Tra i punti all'ordine del giorno, l’accorpamento del tribunale fallimentare di Cremona con sede a Mantova. "Una notizia non buona, che dopo la chiusura della sede cremasca penalizza ancora una volta il nostro territorio, gli operatori economici e i professionisti del settore”. I sindaci temono che possa seguire un ulteriore depotenziamento. Secondo i sindaci è necessaria una “revisione della geografia giudiziaria, da discutere con i prossimi referenti regionali.
 

Perdere l'università
Altro punto fuori sacco, la possibilità di perdere il dipartimento dell’Università d’informatica. Negli scorsi giorni i docenti dell’ateneo milanese – da cui dipende il polo cremasco - hanno espresso il proprio parere in merito. Risultato: “Una maggioranza bulgara è favorevole all’unificazione della sede di Crema alla sede di via Celoria, a Milano”, spiega Casorati. “L’area omogenea inizierà a lavorare anche su questo percorso, ma serve la collaborazione trasversale di tutte le forze politiche”.

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