12-07-2014 ore 09:16 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Fondazione Benefattori. Gianni Risari: "tolgo il disturbo e ritiro formalmente la mia disponibilità a far parte del consiglio di amministrazione"

Dopo un silenzio lunghissimo, Gianni Risari torna a parlare, lasciando tutti di stucco. Il tema è caldissimo e riguarda un posto nel consiglio di amministrazione, o meglio, data la portata dell'interlocutore, la presidenza della Fondazione Benefattori Cremaschi. Il precedente consiglio ha concluso il proprio mandato alla fine del mese di giugno, dopo aver approvato il bilancio. Walter Donzelli, presidente dall'ottobre 2006 ha incontrato i cronisti insieme ai suoi più stretti collaboratori e ha illustrato nel dettaglio quanto fatto in questi otto anni, quali sono i lavori in corso all'interno delle strutture e soprattutto quale sarà lo sviluppo futuro.

 

L'audizione in consiglio comunale

Al contempo l'amministrazione comunale ha chiesto alle associazioni, ai consiglieri comunali ed alla cittadinanza in generale di presentare le proprie candidature per il consiglio di amministrazione della Fondazione Benefattori. Scaduto il termine sono stati resi noti i nomi dei possibili candidati; i prossimi passaggi istituzionali prevedono l'audizione di Donzelli in consiglio comunale, in programma tra lunedì 21 e lunedì 28 luglio. Sino ad allora il fascicolo rimane congelato. Poi, il sindaco provvederà alla nomina.

 

La gara ed il burocratico bando

Torniamo però alla conferenza stampa di Risari, che nel tardo pomeriggio di ieri s'è di fatto 'autoescluso'. "Non sono interessato a vincere una gara tra concorrenti, ma a realizzare un progetto di cui pensavo si potesse ragionare insieme. Invece devo constatare che si procede al rinnovo del cda della Fondazione Benefattori Cremaschi attraverso la burocratica indizione di un bando, come se si trattasse di un concorso per un qualsiasi impiego. Oltretutto facendo “filtrare” autorevoli indiscrezioni riguardo a presunti esclusi e predestinati".

 

La freddezza di palazzo

"Riconoscendo  in questo metodo, pur sotto mentite spoglie, la stessa vecchia prassi politica contro cui ho battagliato una vita, tolgo il disturbo e ritiro anche formalmente la mia disponibilità a far parte del cda della Fondazione. Pur consapevole di non essere ne’ il solo, ne’ il migliore nel possedere le caratteristiche e le competenze  per assolvere l’incarico e pur avendo percepito “freddezza di palazzo” nei miei confronti, ho accettato con piacere la proposta da parte di un gruppo di cittadini che, in quattro giorni, han raccolto 163 firme di persone per la presentazione al sindaco della mia candidatura per un servizio che svolgerei gratuitamente".

 

Il sostegno di Bruttomesso

"Ringrazio davvero – agggiunge Risari - anche perché si tratta di un gruppo molto eterogeneo per interessi e professionalità e sottoscritto da tanti giovani e anche con qualche piacevole sorpresa, come la firma dell’ex sindaco Bruno Bruttomesso che, nonostante i nostri diversi orientamenti politici, ha voluto esprimermi la sua fiducia per questo incarico.  L’ho già personalmente ringraziato, come ringrazio tutti gli altri amici. Questo mi sprona a un rinnovato impegno civico che, come sempre, per realizzarsi non ha bisogno del consenso di “palazzo”.

 

L'inverso della partecipazione

"Mi dicono che il sindaco avrebbe deciso di nominare il nuovo Consiglio della Fondazione dopo che il presidente Walter Donzelli relazionerà in Consiglio Comunale sul bilancio della Fondazione. Cioè, l’inverso della partecipazione. Invece di ascoltare la relazione della Amministrazione in scadenza, aprire su questa un serio e approfondito dibattito, coinvolgere non solo i consiglieri comunali, ma quanti sono impegnati sul fronte dell’assistenza per individuare un progetto comune da condividere e realizzare insieme,  ciascuno per la sua parte e quindi, soltanto dopo, chiedere e individuare le migliori e coerenti disponibilità a ricoprire l’incarico di membri del cda della Fondazione, che si fa? Si apre un burocratico bando, si attendono nel silenzio più desolante che arrivino dei nomi, si richiude il bando, si fa fare una comparsata in Consiglio Comunale a Donzelli in una notte di mezza estate con le valige pronte per le ferie e quindi, da palazzo, arriverà il proclama di nomina al popolo, magari attraverso Facebook, così fa più nuovo.... E questo sarebbe il rinnovamento per il quale in tanti ci siamo battuti?"

 

Va ripensato lo stato sociale

"Occasione persa, ma ci batteremo per recuperare, da parte della città, ma pure di tutto il territorio.  L’assistenza pubblica in generale e quella agli anziani in particolare rischiano di non poter più rispondere a bisogni essenziali dei cittadini. Tutto l’insieme di quel che va sotto il nome di “stato sociale” va ripensato e riordinato. Le risorse degli Enti Pubblici sono destinate a diminuire e le prestazioni offerte dai privati fan sempre più fatica a sopperirvi. Per la nostra città e per il cremasco il ruolo della Fondazione Benefattori Cremaschi, assieme a quello delle altre simili del territorio, è fondamentale, ma occorre interrogarsi su temi che non si limitino al pur necessario “ricovero” o alle forme antiche di un’assistenza compassionevole. Assistenza domiciliare, sostegno all’autonomia, servizi di quartiere, housing sociale, ricoveri di sollievo, ricorso alle nuove tecnologie per l’assistenza a domicilio 2.0. Ci si deve mettere in sintonia con gli studi e le esperienze regionali, nazionali ed europee sia per trovare risorse, ma pure per saper impostare nuovi progetti".

 

Gli spazi dell’ex Misericordia

"Da ultimo l’opportunità di sviluppo della Fondazione negli spazi dell’ex Misericordia,  preservata alla vendita. Che soddisfazione sentir affermare dal presidente Donzelli che “…a lavori ultimati del Kennedy consegneremo alla città una struttura dotata di spazi e ambienti di elevate razionalità per un’ospitalità moderna e qualificata…”. Il costo di questa ristrutturazione si aggirerà attorno ai 6 milioni di euro contro i più di 40 milioni che sarebbe costata la così detta”cittadella dell’anziano”. Ed ora e grazie a al fatto di non aver alienato il patrimonio, si potrà intervenire sull’ex Misericordia. Ma per farne che? In coerenza con quale progetto dell’assistenza territoriale? Crema ha già perso troppe occasioni e rischia di perderne anche per l’incapacità di fare fronte comune. Qualche volta vedo il sindaco allenarsi correndo. Gli scout del Kenya hanno questo motto: “se vuoi arrivare primo, corri da solo. Se vuoi arrivare lontano, cammina insieme”.                                                                        

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