12-05-2015 ore 20:23 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema, una sezione in meno alle Vailati. Retescuole contro la riforma Gelmini: “la causa è il sovraffollamento delle classi”

La responsabilità della riduzione di sezioni alla Scuola media Vailati di Crema, “è della politica scolastica dell’ex ministro Mariastella Gelmini, che nell'ambito del più grande salasso di risorse alla scuola pubblica operata dal dopoguerra ad oggi (circa 8 miliardi di euro) ha ridotto il numero di cattedre ed ha aumentato il numero di alunni per classe accentuando il fenomeno delle cosiddette classi pollaio”. Lo riferisce Retescuole Crema, che nel sovraffollamento delle classi individua “la vera causa del caso Vailati”.

 

Aule sovraffollate

“Un’aula scolastica – specificano i rappresentanti Retescuole – risulta sovraffollata quando in presenza delle seguenti situazioni: classi formate con più di 25 alunni; aule con dimensioni inferiori a 45 metri quadrati netti (48 metri quadrati per le superiori) più 2 metri quadrati per ogni persona presente in aula diversa dall’alunno (insegnate di sostegno, compresenza, ecc.) e con numero di alunni superiore a 25; classi al di sotto dei 25 alunni ai quali non viene garantito l’indice minimo di 1,80 metri quadrati procapite e di 1,96 metri quadrati procapite per le superiori”.

 

La riforma Gelmini

“Il decreto Gelmini impone a presidi e direttori di formare classi prime fino a 29 alunni nella scuola primaria, fino a 30 alle medie e a 33 alle superiori in aperta violazione della normativa vigente e in totale spregio di quella sicurezza tanto decantata dai politici di centrodestra quando ci si riferisce a immigrati e rom. Inoltre spesso non si tiene in alcun conto del numero degli alunni diversamente abili presenti in una classe, come avevamo ampiamente documentato in una nostra inchiesta nel cremasco, fatta in collaborazione con il mondo dell’associazionismo, relativa all’inclusione dei disabili a scuola”.

 

Riduzione degli alunni per classe

“Una riforma veramente epocale della scuola italiana non potrà mai prescindere da una drastica riduzione del numero di alunni per classe (20, 22 massimo) e non si può fare a meno di osservare come anche la tanto esaltata riforma renziana della Buona scuola non affronti nemmeno il problema, se non a parole: mentre il Governo Renzi promette più insegnanti in tutte le scuole, pari ad un aumento dei posti di quasi l’8% per ogni scuola, nel frattempo si sta producendo un organico di diritto ridotto all’osso”.

 

Scuole in sofferenza

“I vari ambiti territoriali stanno lavorando, con calcolatrice alla mano, sugli organici di diritto 2015/2016. Tutte le cattedre sono state fatte cercando di non concedere ore eccedenti a nessuna classe di concorso e riportando in modo rigido e vincolato le cattedre alle canoniche 18 ore. Sono in sofferenza non solo le Vailati e le Galmozzi, ma tutte le scuole del nostro territorio e a livello nazionale. Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad una continuità incredibile fra i governi del centro destra e la politica del premier Renzi”.

 

Polemichette di corto respiro

“È triste osservare – concludono i rappresentanti di Retescuole – come alcuni politici locali di fronte a problematiche che affondano le radici in strategie di politica scolastica non solo mai contestate, ma si presume a suo tempo entusiasticamente sostenute, con una straordinaria capacità di rimozione ne approfittino per polemichette di corto respiro”.

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