12-04-2018 ore 18:42 | Politica - Fiesco
di Lidia Gallanti

Fiesco. Incontri verso la fusione, il fermento cittadino, i comitati e il timore di scomparire

Fusione tra Castelleone e Fiesco. Il dibattito è aperto, tra favori e reticenze. Proseguono gli incontri rivolti ai cittadini dei due Comuni in vista del referendum programmato per domenica 1 luglio 2018. L’ultimo a Fiesco, lunedì 9 aprile, con un’ottima partecipazione e qualche scambio di opinioni a toni accesi. “I fieschesi temono che Castelleone faccia la parte del padrone e una volta formalizzata la fusione il Comune perda servizi e finanziamenti”, spiega il sindaco Giuseppe Piacentini.

 

Fiesco: ' timore di scomparire'

 “Abbiamo spiegato che non sarà così: rimangono gli sportelli al cittadino e nulla cambierà dal punto di vista pratico. Garanzie non ce ne sono, ma faremo in modo di redigere un progetto dettagliato”. Fino a sabato 4 maggio ci sarà tempo per presentare osservazioni e integrazioni allo studio di fattibilità condiviso dalle due amministrazioni (QUI il documento), impegnate in una nuova tornata d’incontri informativi. Martedì 17 aprile serata al teatro Leone di Castelleone, stessa ora, si tornerà a discuterne.

 

Fusione, cosa cambia in politica

In caso di referendum positivo la fusione sarà effettiva con l’inizio del nuovo anno. Il sindaco di Fiesco decadrà dal 1 gennaio 2019: sarà subito nominato un pro sindaco e due consiglieri, ammessi alle assemblee comunali di Castelleone per un parere consultivo. Per integrarli bisognerà aspettare le nuove elezioni amministrative, previste per la primavera 2019. Come previsto dalla normativa, il pro sindaco sarà tra gli assessori in giunta, e il consiglio sarà composto sia da castelleonesi sia da fieschesi.


Interesse e fermento

Per il momento l’unica proiezione deriva dal questionario proposto dal sindaco ai fieschesi: solo il 41 per cento ha risposto, circa 380 persone, con una lieve maggioranza contraria al referendum. Inoltre si sono costituiti comitati per il no e per il sì. Segno di interesse e fermento. In caso di mancata fusione, il questionario fieschese ha evidenziato la disponibilità di 19 potenziali candidati sindaci e 41 consiglieri. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il referendum, ma come sottolinea il plurieletto Piacentini “è già un ottimo segnale di partecipazione”.

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