10-07-2017 ore 12:33 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Forza Italia, Ancorotti abbandona: “partito dilaniato, distante dal centrodestra”

A poche ore dal primo Consiglio comunale della nuova legislatura Forza Italia fatica a trovare l’incastro. Il coordinamento di venerdì doveva servire a mettere ordine; così va letta l’elezione del triumvirato. Sabato mattina il presidente del partito, Renato Ancorotti, ha lasciato l’incarico e la tessera. “Credo che Forza Italia sia un partito dilaniato – spiega l’imprenditore – minato da guerre interne, dove gli amici di oggi diventano nemici di domani e viceversa. È tenuto in piedi soltanto per interessi privati e personalistici di chi ambisce alla carriera politica. Non c’è rinnovamento, non ci sono giovani, alcuni membri se ne sono andati e la gente si sente sempre più distante”.

 

Galeotto fu il comunicato

Facciamo un passo indietro. Le ragioni del malcontento erano note già prima della riunione di venerdì – Ancorotti l'ha spiegato in questa intervista – e a queste si è aggiunta la proverbiale goccia che ha fatto straripare il vaso. Distesa la tensione, sabato 8 luglio il coordinatore Gianmario Donida ha diramato alla stampa locale “un comunicato non concordato - assicura Ancorotti - col quale si sostiene rinnovata fiducia al coordinatore. Questo non è vero: il coordinatore è diventato un osservato speciale, mentre la fiducia è stata votata al triumvirato, composto da me, Salini e Donida. Se come primo atto il coordinatore fa ancora ciò che vuole il sistema non funziona”.

 

Fiducia e logici controsensi

Il vertice del partito passa così da 1 a 3 rappresentanti. Per Ancorotti è quanto di più distante da un’attestazione di fiducia o di apprezzamento dell’operato: “se si votasse oggi il risultato sarebbe diverso. Poi, fa strano che Donida abbia “vinto” grazie ai voti di Antonio Agazzi, che voleva sottoporre ad azione disciplinare”. Tuttavia, di logici controsensi è piena la politica. Così pure Forza Italia: “la sera stessa della riunione ho scoperto che chi mi ha votato contro per il triumvirato – una forma che non caldeggiavo ma che ritenevo potesse essere utile – sono gli stessi che spinsero a candidarmi alle elezioni di coordinamento”.

 

Rappresentanti e rinnovamento

Gira e rigira, Forza Italia rimane alle prese con le patate bollenti. Non ultima la scelta del capogruppo: le indicazioni degli uomini forti convergono su Laura Zanibelli, sebbene l’ipotesi Agazzi rimanga quella più chiacchierata. Per l’ex presidente di Forza Italia “sotto tutte queste logiche c’è una situazione incasinata ed imponderabile, un’incoerenza globale”. Nemmeno allargando lo zoom il quadro migliora: la coalizione di centrodestra si ritrova con “tanti partiti che litigano; diventa difficile anche solo capire con chi ci si debba rapportare”. In Forza Italia “ci vuole rinnovamento, cambiamento, ma non vedo nessuno che abbia voglia di farlo. Ciò che conta, ora, è solo mantenere la propria posizione. In queste condizioni – conclude Ancorotti – non mi sento di appartenere a un partito che di centrodestra non ha nulla”.

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