09-02-2017 ore 20:14 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Fiducia e timori, centrodestra in equilibrio. Torazzi: “tutto ancora da vedere”

L’atteggiamento prudente di chi non vuole sciupare l’occasione è quello di Alberto Torazzi, ex candidato sindaco della Lega Nord a Crema e consigliere comunale negli ultimi 5 anni. Dosa le parole, frena le suggestioni e alla domanda sulle sue intenzioni in vista delle amministrative risponde: “attualmente il discorso delle liste e delle candidature è ancora aperto. Ad oggi il centrodestra ha due candidati sindaci ma non possiamo dire se saranno i definitivi, se ce ne saranno altri o se invece convergeranno”.

 

Pochi, timidi umori

Non è facile fare chiarezza sull’umore interno al centrodestra. Il motivo lo spiega bene il consigliere del Carroccio: “la situazione è delicata: la Bonaldi non ha dato prova di aver amministrato in modo fantastico, dunque c’è la seria possibilità di un cambio di colore al governo di Crema”. Una situazione troppo ghiotta per sbottonarsi e rischiare fraintendimenti: “bisogna che quanto comunicato agli organi di stampa, che fanno il loro dovere di informazione, siano le notizie chiare e certe, che diano un indirizzo positivo e niente di più”.

 

L’arte del compromesso

Il discorso non cambia rispetto al parere sull’autocandidatura di Zucchi, che la Lega Nord per prima ha sostenuto ed appoggiato: “dovrei limitarmi ad un no comment. Questa è la soluzione identificata dal direttivo della Lega, valutando pro e contro, poi presentata ai militanti. In questa fase non è ancora chiaro come andrà a finire: la politica è l’arte del compromesso e per sapere qualcosa di più si dovrebbe interrogare i responsabili e le segreterie dei partiti”.

 

Convergenze e possibilità

Due candidature, una linea di faglia. C’è la possibilità che il centrodestra si presenti alle amministrative con un’unica testa sotto il cappello? “Finora ho sentito tante dichiarazioni di buona volontà e di ragionevolezza. Molti ne sono convinti. Le mie impressioni le posso dare ai responsabili, perché le parole possono complicare la situazione, e io ritengo che anziché demolire si debba lavorare per costruire. Una cosa è certa – conclude Torazzi – l’obiettivo rimane mandare a casa la Bonaldi”.

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