08-07-2014 ore 11:05 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Arpini: "Bilancio da bocciare. Il Comune non è una Caritas né può trasformarsi in scriteriata sanguisuga di cittadini e attività"

"Un bilancio da bocciare". Non ha dubbi Tino Arpini, capogruppo della lista civica di minoranza Solo cose buone per Crema che ieri in consiglio comunale ha espresso voto contrario all'approvazione del documento, comunque approvato a maggioranza.  "Quando la Giunta e i gruppi di maggioranza parlano di bilancio sono molto provvidi nel sottolineare i tagli subiti dai conferimenti statali, quasi a giustificarsi della necessità di supplire con l’inasprimento fiscale".

 

I servizi individuali

"Se da un lato questo è vero, dall’altro si omette di dire che il fabbisogno comunale può essere soddisfatto alternativamente alle tasse anche con l’adeguamento delle tariffe dei servizi individuali, oppure con i tagli di servizi non primari, quali i costosissimi impianti sportivi che nessuno ha il coraggio di citare.  Infatti con tutta naturalezza vengono trascurate pericolose buche sulle strade, sfalci d’erba in aiuole e bordi strada e, in genere, il decoro cittadino, ben più importanti degli impianti sportivi, che invece vengono incentivati".

 

Il massimo delle aliquote consentite

"Questa amministrazione – aggiunge l'esponente di minoranza - da due anni non pensa ad altro che applicare il massimo delle aliquote consentite, mentre i risparmi avvengono solo quasi dagli automatismi, come il mancato turn over dei dipendenti pensionati, la soppressione del Tribunale e la revisione delle aziende Partecipate, imposta per legge. Mentre le aliquote continuano a crescere, non è detto che il gettito sia adeguato alle aspettative, perché l’economia è in grave sofferenza e gli imponibili sui quali applicare queste imposte sono in caduta libera. Mentre le tasse patrimoniali e sui servizi sono più certe quanto più indigeste e ingiuste".

 

Andamento delle tariffe degli ultimi 10 anni

"E’ di questi giorni la relazione CGIA di Mestre sull’andamento delle tariffe degli ultimi 10 anni. Se si fa eccezione della telefonia, tutti gli altri servizi hanno costi in crescita incontrollata: acqua +85%, rifiuti +82%, autostrade +50%, trasporto urbano +50%, assicurazioni auto +197%. Tutto questo alla faccia delle tanto sbandierate liberalizzazioni di Bersaniana intuizione che hanno decisamente fallito l’obiettivo. Famiglie e imprese stavano meglio quando prezzi e tariffe avevano il controllo pubblico".

 

Saldi promozionali e turismo

"Le difficoltà contingenti del lavoro combinate a questi pesanti costi fiscali e dei servizi, impoveriscono i cittadini. Oltretutto – sottolinea Arpini - vengono a scadere in un momento cruciale in cui molti settori cercano di oliare il mercato per rimettere in moto i consumi, come saldi promozionali e l’inventiva commerciale delle attività alberghiere in piena stagione turistica. Ma sono proposte destinate ad essere inibite al cittadino medio, alle prese con gli F24".

 

Le scelte degli Enti Locali

"Se la responsabilità maggiore è dello Stato, gli Enti locali con le loro scelte possono favorire o frenare lo sviluppo. Rincari dissennati di imposte e tasse costringono molte imprese in difficoltà a chiudere. Notiamo tutti nella nostra città i numerosi cartelli “vendesi” – “affittasi”, che non permettono il necessario recupero al mercato immobiliare e lasciano sul campo sempre più disoccupati, destinati a diventare fasce deboli da assistere con le politiche sociali. Altro capitolo di spesa in crescita incontrollata e non sempre adeguatamente vagliato da analisi approfondite sulle reali necessità dei richiedenti, o tollerato ed assecondato come forma di acquisizione di consenso elettorale".

 

Gli appartamenti Aler

"Il Comune di Crema possiede circa 360 appartamenti che affida in gestione all’ALER e dai quali ricava mediamente un affitto di 100 euro al mese per ogni unità abitativa che costa in manutenzione e amministrazione 120 euro. Inoltre gli affitti devono essere assistiti da un Fondo Accantonamento Morosità di circa 70 mila euro, mentre questi stessi utenti chiedono spesso anche sostegni per luce e gas. Non si discute di fronte alle reali gravi difficoltà di alcuni, ma spesso sono documentate ad arte con trasferimento di redditi famigliari presso altri parenti oppure rese inattendibili da introiti sommersi. Basta notare le condizioni e i livelli di vita e di spesa, spesso superiori a cittadini con maggior dignità e minori pretese".

 

Scriteriata sanguisuga di cittadini

"L’Ente Comunale – conclude Arpini - non è una Caritas e se nella sua mission è giusta una dose di solidarietà e integrazione sociale, dall’altro non può prescindere da un concetto di giustizia verso tutte le realtà del tessuto urbano, evitando di trasformarsi in scriteriata sanguisuga di cittadini e attività che annaspano come non mai".

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