08-04-2018 ore 14:23 | Politica - Dal cremasco
di Andrea Galvani

Area omogenea, sindaci e dimissioni. Fratelli d’Italia, ‘centrosinistra incapace di dialogare’

“Fratelli d’Italia esprime condivide la scelta di Gabriele Gallina, Attilio Polla e Paolo Paladini, rispettivamente sindaci di Soncino, Romanengo e Vailate, di rassegnare le dimissioni dal Coordinamento dell’Area omogenea cremasca. Le motivazioni della loro decisione – spiega Giovanni De Grazia - confermano quanto da mesi affermiamo e cioè che il Cremasco rimarrà sempre disomogeneo fintanto che permane l’incapacità di uscire da una logica puramente di partito e di interessi specifici per passare a quella del bene del territorio. La causa è da ricercarsi nella incapacità del centrosinistra di dialogare e nella pervicacia nel far prevalere i propri interessi di schieramento”.

 

Il territorio e le logiche di partito

L’esponente di Fratelli d’Italia spiega di condividere “il principio di un’Area omogenea cremasca che esprima una leadership condivisa capace di portare e di difendere le istanze del territorio in tutte le sedi istituzionali e in quelle decisionali. Non condividiamo un’area omogenea succube alle logiche di partito. Difendere - come ha fatto il coordinamento dell’Area omogenea - il metodo decisionale seguito da Scrp nella vicenda della vendita ad A2A del 51 per cento della propria quota di Lgh, dimostra l’asservimento del Coordinamento a Scrp”.

 

Superficialità o sprovvedutezza”

De Grazie cita un passaggio del documento diffuso dal Coordinamento (integrale in allegato): «Va peraltro ribadito che siamo consapevoli che il territorio e le patrimoniali socie di Lgh non hanno affrontato quella operazione a cuor leggero e con sprovvedutezza o superficialità. Quella scelta, come più volte ribadito in sede di Scrp, ma anche dallo stesso presidente di A2A prof. Giovanni Valotti, in visita a Crema nella imminenza della operazione, fu sostenuta da studi di fattibilità, autorevoli pareri legali e piani industriali di altissima competenza». Ora – conclude De Grazia - bisogna essere ingenui pensare che Valotti, presidente di A2A e intenzionato ad acquistare il 51 per cento di Lgh (la partecipata non navigava in acque economicamente tranquille, soprattutto per i debiti di Aem) dica ai soci di Lgh (e quindi di Scrp) che non è una buona operazione cedergli quel 51 per cento”.

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