07-11-2017 ore 12:27 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Lavori socialmente utili per indigenti e richiedenti asilo, il dibattito in Consiglio

“Lavori socialmente utili per i richiedenti asilo e per tutti gli indigenti”. Se n’è dibattuto ieri sera in consiglio comunale in seguito alla mozione (integrale in allegato) presentata da Carlo Cattaneo del Movimento 5 stelle. In sostanza si tratta di “creare una serie di percorsi formativi in tema culturale e professionalizzante”. Obiettivo “favorire il processo di integrazione”, dato che “il semplice assistenzialismo lo rallenta”. Da ricordare le “molte lamentele dei cittadini” per l’accattonaggio e le richieste di denaro all’esterno delle attività commerciali. I tempi. Cattaneo ha posto il termine del primo trimestre del 2018 per “porre le basi dei processi formativi”, coinvolgendo “associazioni ed enti no profit”.

 

Opportunità e belle parole

“Sono molto sorpreso” ha esordito Andrea Agazzi, Lega Nord, rivolto ai Cinque stelle: “siete i campioni del trasformismo. Non si riesce mai a capire la vostra posizione. In base alla sede in cui vi trovate o in base al tornaconto elettorale cambiate opinione”. In sostanza, il tema è uno: “quando deve esser dato luogo all’inserimento? Per me quando i richiedenti asilo hanno il diritto di rimanere qui perché profughi, rifugiati o tutelati dal diritto internazionale”. Per Agazzi non si possono “vedere solo questi stupendi tornei di calcio mattutini a santa Trinita. Va stimolato lo Stato centrale a fare il suo dovere, a fare quello che deve essere fatto. Le belle parole lasciamole ad altre aule”. Per il capogruppo leghista la mozione Cinque stelle è “un atto di puro opportunismo politico”. A stretto giro la replica di Cattaneo: ha rigettato l’accusa di essere banderuole al vento e ribadito: chiaro che l’integrazione verrebbe svolta nell’ambito della legalità. Per costoro, sarebbe “un dovere umanitario permettere loro un percorso di integrazione”.

 

Base gratuita e volontaria

“Si potrebbe fare di più, certo, ma ciò che si sta già facendo non è poco”, ha spiegato Pietro Mombelli: “sarebbe opportuno indagare sulle motivazioni che causano le migrazioni e scopriremmo che talvolta ne siamo la causa”. L’esponente del Partito democratico ha ricordato che “i lavoratori socialmente utili sono applicabili solo ai richiedenti asilo e vanno svolti solo su base volontaria e gratuita. Per chi aderisce volontariamente va sottoscritta un’assicurazione e svolta una adeguata formazione”, compresa la “libera adesione ad una associazione di volontariato”. In sostanza, “per realizzare la mozione dei Cinque stelle serve una realtà molto ben strutturata” e “molto ben finanziata”. Evidenza che cozza con la politica dei pentastellati, che nel recente passato hanno spesso bollato “le spese sociali come spesa improduttiva”.


L’esercizio del diritto

“Chi si trova a Crema e ha fatto domanda di asilo esercita un diritto” ha spiegato il capogruppo del Pd Jacopo Bassi: “i lavori non devono essere lo scopo ma il mezzo per una compiuta integrazione”. I democratici respingono l’idea che queste persone debbano per forza svolgere un lavoro per avere riconosciuto un diritto”. La mozione s’inserisce in un’iniziativa già attivata dall’assessorato ai servizi sociali. Il progetto prevede attività nei quartieri, all’interno di un gruppo di volontari, aumentando la loro possibilità di relazione; svolgeranno attività gratificanti. Verrà effettuata una mappatura delle loro capacità lavorative e sviluppate.


Elementi condivisi e trasversali

Dicendosi “amareggiato dalla mozione” perché “i Cinque stelle tentano di superare a destra la Lega, che ovviamente ribatte piccata”, il capogruppo di Sinistra Italiana Emanuele Coti Zelati ha definito il documento utile solo a “scaldare la pancia delle persone più fragili. Iniziative per discutere seriamente di queste tematiche sono stati organizzati in città, ma non vi abbiamo mai visti”. Per Laura Zanibelli, Forza Italia, “il problema è epocale” e necessita di una “partecipazione trasversale”. In sostanza la mozione “non andrebbe respinta” ma migliorata, partendo dagli elementi “condivisi e trasversali”. Sarebbe opportuno invitare in Consiglio o in commissione anche le varie realtà che si occupano di formazione e integrazione: “offrirebbero una visione e un contributo” capace di rivelarsi molto proficuo per il bene dell’intera comunità. Non solo utile a rinfocolare le convinzioni di una o dell’altra parte.


Il dispetto e le conseguenze

“Tema delicato e complesso” ha concluso il capogruppo di Forza Italia, Antonio Agazzi: “le piccole città subiscono le scelte del governo e dell’Unione europea”. In sostanza “le realtà locali subiscono le conseguenze di una questione epocale”. Gli azzurri hanno preferito astenersi sulla mozione: “i cittadini sono indispettiti dal vedere le persone bighellonare in bicicletta o col telefonino. Il tema della mozione non è peregrino. Presupporre per queste persone attività di formazione avrebbe meritato un approfondimento in commissione politiche sociali”. Posta al voto dal presidente Gianluca Giossi la mozione Cinque stelle ha ricevuto 1 voto favorevole, 14 contrari e 6 astenuti.  

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