07-11-2015 ore 15:29 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, Tavolo dei sindaci: “i disservizi ferroviari sono un furto di vita”. L'Area vasta del Cremasco si allea con Treviglio

Together we stand, divided we fall. Il Cremasco prende spunto dai Pink Floyd e stanco di non essere ascoltato e di avere un servizio di trasporto pubblico, in particolare su ferro, decisamente indecente, ha finalmente compreso che l'unica strada per vedere prese in considerazione le proprie istanze è quello della coesione, dell'unità di strategie e d'intenti. Il tutto dopo aver assistito ad un deperimento della qualità dei servizi che è sfociato il 30 ottobre scorso nella farsa: per uscire dal treno rotto, ferrmo nella campagna cremasca, le persone hanno dovuto uscire dai finestrini, senza alcun tipo di assistenza.

 

Alleanze

Incassato il successo della difesa dell'autonomia del presidio ospedaliero di Crema, i sindaci del territorio riuniti oggi a Crema per fare il punto sul trasporto ferroviario, provano ora a vincere una partita decisamente complessa: riuscire a strappare un servizio di trasporto migliore per le migliaia di pendolari cremaschi, ormai senza più lacrime per piangere. Novità odierna riguarda gli alleati del Cremasco, ovvero i sindaci di Olmeneta – nodo ferroviario strategico – e di Treviglio, che martedì ospiterà un importante vertice sul tema del trasporto su rotaia.

 

Tavolo territoriale

Aprendo gli interventi, il sindaco di Crema ha sottolineato l'assenza, giudicata “grave”, della Regione, in particolare dell'assessore Alessandro Sorte e dei consiglieri di centrodestra Federico Lena (Lega) e Carlo Malvezzi (Ncd). Il sindaco di Crema ha sottolineato la scarsissima attenzione ricevuta da Trenord nonostante le decine di lettere e telefonate nel tentativo di interlocuzione: “È stato calcolato da un pendolare di Soresina che nel solo mese di serttembre i disservizi ferroviari sono costate 7 ore e mezza tolte al tempo da trascorrere con la sua famiglia: ragiono da sindaco e da madre e non posso non ritenere che sia un furto di vita”.

 

Begotti, Bergamaschi, Bonaldi, Scaravaggi (foto © Cremaonline.it)

Gli interventi

Molti gli interventi, a partire da Alberto Scaravaggi, del Comitato pendolari cremaschi, ha ricordato le iniziative messe in campo sul territorio, sottolineando come in molti casi, “ad esempio Capralba, la stazione è tenuta in piedi dal bar, che si fa carico di un servizio che spetta ad Rfi”. Studenti e pendolari, rappresentati da Francesco Severgnini e Marco Doldi, hanno spiegato di essere “costretti a subire i disservizi, ma ciò che fa più rabbia è la completa mancanza di comunicazione: non sappiamo mai se i treni arrivano o non arrivano o se sono in ritardo e perché. È una situazione insostenibile, con disservizi che si ripercuotono anche su chi utilizza il bus, che viene preso d'assalto nel caso mancasse un treno, obbligando gli autisti a saltare molte fermate perché già pieno in partenza”.

 

L'obiettivo è il committente

Molto tecnico e decisamente apprezzato l'intervento di Piero Toti, ex dipendente Fs, referente del Comitato Pendolari di Treviglio ed “interessato allo sviluppo del servizio e della rete ferroviaria”, secondo cui è inutile sprecare tempo cercando di parlare con Trenord: “l'obiettivo è il committente, dovete dimostrare al Governo lo stato del servizio e presentare loro una proposta organica, motivata, percorribile”. A quel punto, è il succo, Trenord non potrà esimersi dall'applicare le direttive: “ora si corre dietro al guasto, prima si faceva manutenzione preventiva”.

 

I parcheggi a Treviglio

Neo alleato del Cremasco, il sindaco di Treviglio Giuseppe Pezzoni (nell'immagine sotto) ha denunciato “la chiusura totale di Trenord nei confronti di qualsiasi spostamento di orario. Il servizio non funziona, è sotto gli occhi di tutti, condivido l'idea di un'iniziativa che superi i territori provinciali”. In chiusura ha annunciato la prossima apertura di “50 nuovi posti auto al Pip”, mentre “entro la fine del 2016 ne arriveranno altri 250 proprio dietro la stazione. Nel caso non bastassero ci si dovrà rassegnare a parcheggiare alla Ovest, facendo 5 minuti a piedi”.

 

Monopolio e Area omogenea

Molti amministratori sono anche pendolari e quindi conoscono perfettamente le esigenze degli utenti. È il caso di Maura Cesana, del Comune di Agnadello: “avrei piacere ad utilizzare le ore di permesso per un fine settimana di ferie e non per giustificare i ritardi di Trenord, che agisce in regime di monopolio e se ne frega dei disservizi”. Ha ricordato la raccolta firme e la mobilitazione dello scorso anno per il prolungamento della metropolitana di Paullo il sindaco di Madignano, Guido Ongaro, che ha poi allargato il campo: “cosa siamo noi cremaschi per la Regione? Contiamo nulla perché non siamo 300 mila abitanti? Lo dicano, in modo che anche noi possiamo fare le nostre considerazioni. Il problema della ferrovia deve essere un problema dell'Area omogenea, bisogna agire come nel caso dell'ospedale: si vada a fare pressione dove serve. Poi vederemo”.

 

Qualità della vita

Ribadendo gli investimenti sulla stazione, “per rendere più confortevole e quindi appetibile il trasporto ferroviario”, il sindaco di Castelleone Pietro Fiori ha sposato la tesi del sindaco Bonaldi: “Nel mio Comune era noto il Comitato Viaggiare con dignità, ora siamo tutti d'accordo sulla necessità di rendere il servizio migliore, perché incide direttamente sulla qualità della vita delle persone. L'attenzione sul problema del trasporto ferroviario deve essere alta e condivisa. Sembra che al miglioramento della rete ferroviaria crediamo più noi delle ferrovie stesse. La vicenda arriverà in Consiglio provinciale”.

 

L'affidamento del servizio

“Il treno è sempre pieno. Nonostante i disservizi significa che in Lombardia gli utenti continuano a preferire il trasporto pubblico". Secondo Agostino Alloni, consigliere regionale del Partito democratico (nella foto sopra), "i pendolari in Regione aumentano e non è un incremento dovuto solo ad Expo. Il servizio di trasporto ferroviario va messo a gara, come accaduto in Emilia Romagna, dove durerà 22 anni e prevede il cambio dei due terzi dei mezzi. Da noi i treni a gasolio, lasciati chissà dove la notte, si fermano e mandano in tilt il servizio. Trenord non è in grado di effettuare il servizio, ormai è evidente a tutto. La Regione deve imporre che svolga adeguatamente il suo dovere. È una battaglia che coinvolge destra e sinistra, nessuno può esimersi dal compierla”.

 

Contiamo poco in Regione

“La situazione non riguarda solo il Cremasco, ma i 115 Comuni dell'ex provincia di Cremona”. Per Diego Vairani, sindaco di Soresina, nonostante tutti gli sforzi messi in campo dalle amministrazioni locali, “spendendo soldi pubblici per le stazioni”, il servizio “è sempre peggiore, nonostante i costi di biglietti ed abbonamenti”. Proprio a Soresina, il bar della stazione, “che paga l'affitto a Trenord, non vende nemmeno i biglietti per bus o treno” e come se non bastasse “siamo dovuti intervenire per fare le pulizie ai bagni”. Non solo: “La Regione, in particolare l'assessore Sorte, si defila sempre. Nessuno accetta un confronto diretto, nemmeno dopo cento telefonate o richieste di confronto”. Per Vairani non è solo una questione di rispetto: “come dimostra l'assenza dei consiglieri di centrodestra, contiamo poco in Regione, il territorio deve far sentire la propria voce”.

 

Un sistema che non si evolve

In chiusura da registrare l'intervento di Corrado Bianchessi, direttore d'esercizio di Autoguidovie: “a breve avremo un incontro con Trenord per tentare di risolvere il problema di Crema. Il sistema in Italia è troppo garantista, vive di sussidi: fatto 100 il costo del viaggio, il 65% è garantito dallo Stato e solo il 35% viene dalla vendita di abbonamenti o di biglietti, mentre in Francia lo Stato interviene al 50%. È un sistema che non si evolve; il trasporto su gomma è destinato a collegare hub ferroviari, non basta fare i parcheggi”. Capitolo Paullese: “invece di continuare a ripetere che in futuro verrà realizzata una corsia per i soli autobus, che poi potrebbe essere utilizzata da una metro leggera, è venuto il momento di passare dalle parole ai fatti”.

1052