07-07-2015 ore 16:03 | Politica - Crema
di Gianni Carrolli

Crema. Padania acque, fusione tra gestionale e patrimoniale. Zanibelli, Ncd: “smania di occupare posizioni di potere”

“La partita del servizio idrico integrato non è da poco perché riguarda un piano di investimenti da centinaia di milioni di euro (circa 20 milioni di euro all'anno), alcuni non più differibili, per i quali si continua ad attendere la fusione delle partecipate Padania Acque Gestione e Padania Acque Spa. Mentre restano ancora forti i dubbi circa la capacità finanziaria per la sostenibilità degli investimenti stessi: chi li ripagherà?”

 

La fretta per l’incorporazione

Questa la considerazione da cui parte Laura Zanibelli, capogruppo Ncd in Consiglio comunale, per denunciare “un’approssimazione e spinta al potere che dovrebbe preoccupare tutti i cittadini. A dicembre l'amministrazione ha imposto con urgenza di votare in Consiglio comunale una delibera di indirizzo per incorporazione della società di gestione (a presidenza Centrodestra) in quella patrimoniale (a presidenza Pd), nonostante quest'ultima, senza dipendenti, apparisse da sciogliersi per effetto della finanziaria e nonostante l'assenza totale della conoscenza dei fattori di natura tecnica/economica relativi al processo di fusione per il quale invece noi siamo sempre stati favorevoli”.

 

Corsa alle poltrone

“Nessun confronto sul merito ma solo la smania di occupare future posizioni di potere, come si è ben dimostrato ora, per mantenere lo status quo della sinistra, nonostante certe assunzioni di spesa emerse poi non risultassero autorizzate. C'era così tanta urgenza di votare la delibera di incorporazione che a luglio siamo ancora di fronte a un nulla di fatto, con studi che dimostrano come la strada ottimale di incorporazione tra le società non fosse nell'unica direzione di mantenere la patrimoniale a presidenza Alessandro Lanfranchi. Ben sapendo che il Cda della gestionale era in scadenza e che nell'attuale compagine di amministrazione dei Comuni, era chiaro di chi sarebbe stato il maggior peso decisionale circa il futuro Cda”.

 

“Vecchia” gestione del potere

“Ora è ancor più chiaro: la nostra proposta di formare un nuovo Cda inserendo figure di comprovata competenza tecnica è caduto nel vuoto. Il partito della ex rottamazione si sta distinguendo per la restaurazione del modello di gestione del potere (stessi metodi e stesse persone del secolo scorso) e con presidente ancora lui, l'intramontabile Lanfranchi. La presenza della componente privata nel capitale sociale che noi abbiamo perseguito negli anni scorsi avrebbe contribuito a portare in Padania Acque quei criteri di efficienza gestionale che la sinistra sacrifica per perseguire il suo modello. Con la società mista sarebbero già stati avviati gli investimenti e i cittadini e gli amministratori ne avrebbero già goduti i primi frutti”.

 

Spiegazioni dal sindaco

“Almeno abbiano il coraggio di dirci di quanto aumenterà la tariffa dell'acqua, già decisa nel Piano d'ambito ma obbligata, che con la gestione solo pubblica e politica troveremo nelle prossime bollette in barba alle tante dichiarazioni di certa vetero-sinistra. Vengano il sindaco Stefania Bonaldi e il suo assessore all'ambiente, Matteo Piloni, ad illustrarci il progetto di fusione e darci la previsione di maggiore spesa per i cittadini”, conclude la consigliera di opposizione.

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