07-02-2015 ore 12:20 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. No al luogo di culto islamico. Le strategie dei leader nazionali: Matteo Salvini in piazza, Daniela Santanchè in Consiglio. Il video

Urla, flash, gridolini estatici: è arrivato Matteo Salvini e piazza Duomo si anima. Il leader della Lega Nord si presenta all’appuntamento in anticipo di qualche minuto, per la gioia dei fan che lo assediano per le foto. Indossa al volo la maglia No moschea a Crema, poi di corsa a bere uno spritz con un piccolo gruppetto di fedelissimi e collaboratori. Molte persone in città attendevano l’arrivo del segretario del Carroccio; l’evento non ha certo tradito le attese.

 

La coscienza sporca

La folla – poco più di 300 persone – lo acclama intonando in coro il suo nome. “Non fate così, che poi Renzi pensa che sia per lui”, replica il segretario della Lega, che prosegue: “il primo applauso lo facciamo alla sinistra che governa Crema, che ha la coscienza sporca perché in sala degli Ostaggi ha fatto entrare solo i suoi amici. Noi, ora, stiamo facendo anche l’interesse di donne di sinistra che oggi parlano tanto di moschee ma che tra 10 anni saranno costrette ad andare in giro col burqa”.

 

L’inferiorità femminile

“Non è un problema religioso – commenta Salvini – ognuno può credere nel Dio che vuole, ma se nel mondo non abbiamo mai avuto problemi fra cattolici, protestanti, induisti e se nel nome dell’Islam, invece, nel mondo si ammazza, evidentemente non è una religione come le altre. Il problema non sono tutti gli islamici, è che nel nome del Corano che qualcuno ritenga che la donna vale meno dell’uomo. Non ti va bene il medico donna? Torna a casa tua, chi se ne frega!”

 

 

Condizioni irrinunciabili

“A Crema fino a che la comunità islamica non farà un accordo con lo Stato; sottoscriverà la Dichiarazione universale diritti del uomo e del cittadino; riconoscerà che la donna vale quanto l’uomo ed il diritto a cambiare idea e religione senza essere condannato a morte; ovunque ci sarà un leghista diremo no al regalo dei nostri spazi. Mi chiedo – conclude il leader del Carroccio – se non ci sono a Crema associazioni di volontariato a cui il Comune avrebbe potuto regalare quei 3 mila metri quadri”.

 

La strategia della pitonessa

Di minore impatto scenico ma ugualmente efficace la strategia adottata dall’onorevole Daniela Santanchè. Giunta a Crema a Consiglio comunale aperto iniziato, la pitonessa ha optato per un intervento al microfono in sala degli Ostaggi. “Non è messa in discussione la libertà di culto – ha specificato, en passant, in sala stampa – hanno sempre pregato e hanno sempre avuto luoghi dove poterlo fare”.

 

Non è il momento

“Qui non si tratta di libertà, si tratta di fare una cosa diversa rispetto a quella che c’è adesso e non mi sembra il momento opportuno per realizzare un centro di culto nuovo, sul terreno del Comune. Prima si devono fare regole certe, dopodiché si potrà discutere sulle cose da fare. Basta vedere cos’è successo alla moschea di Milano in viale Jenner, quanti predicatori d’odio, quanti reclutatori di gente che poi è andata a sostenere quelli che sono i nemici dell’Occidente. No – conclude la Santanchè – non è il momento di concedere la moschea”.

1217