06-03-2015 ore 19:10 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema. Sostegno alle scuole paritarie, la mozione del centrodestra per "esercitare il diritto alla libertà di scelta educativa"

“Ancora oggi si assiste alla discriminazione delle studentesse e degli studenti figli di famiglie che, volendo esercitare il diritto alla libertà di scelta educativa, hanno affermato questa libertà indirizzandosi verso la scuola pubblica paritaria. Discriminazione che diventa addirittura inaccettabile nei confronti di chi ha minori possibilità economica, perché queste famiglie non possono scegliere”. Così si apre la mozione “per la piena realizzazione della libertà educativa” dei consiglieri comunali di minoranza Simone Beretta e Renato Ancorotti per Forza Italia, Antonio Agazzi per Servire il cittadino, Laura Zanibelli per il Nuovo centro destra e Tino Arpini per Solo cose buone per Crema.

 

Libertà d'insegnamento

“La nostra Repubblica – spiegano - ha riconosciuto loro questo diritto attraverso il combinato disposto degli articoli 3 e 33 della Carta. E lo stesso ha fatto l'Europa, con le Risoluzioni del 1984 e del 2012. La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo rivendica la libertà di scelta educativa sia per l'individuo sia per la famiglia. “Il diritto alla libertà d’insegnamento implica per sua natura l’obbligo per gli Stati membri di rendere possibile l’esercizio di tale diritto anche sotto il profilo finanziario e di accordare alle scuole le sovvenzioni pubbliche necessarie allo svolgimento dei loro compiti e all’adempimento dei loro obblighi in condizioni uguali a quelle di cui beneficiano gli istituti pubblici corrispondenti, senza discriminazione nei confronti degli organizzatori, dei genitori, degli alunni e del personale”.

 

Scuole paritarie

“In questo ultimi giorni – aggiunge Simone Beretta - si è tornati a parlare di un sostegno concreto alle scuole paritarie. Certamente una buona notizia che mi auguro possa tradursi in scelte definitive da parte del Governo e del Legislatore. Un obiettivo che deve diventare realtà a sostegno di un diritto che merita certamente il sostegno del nostro Consiglio comunale. Il diritto irrinunciabile alla libertà d’insegnamento al fine di consolidare il “dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”. Non vi può essere pienezza di diritto se la scelta educativa dei genitori per i propri figli è costretta e negata da condizioni economiche insormontabili”.

 

Il duplice incasso dello Stato

“L'Italia – sostiene l'esponente di centrodestra - non può e non deve confermarsi come la più grave eccezione negativa europea alla garanzia di questo diritto. Chi non sceglie la scuola pubblica statale non può essere costretto a pagare due volte, prima con le tasse e poi con la retta scolastica, mentre lo Stato incassa due volte, con l'imposta e con la mancata spesa per l'alunno. Auspichiamo che le dichiarazioni di principio e di diritto che il Governo Renzi ha compiuto sin dal suo insediamento si traducano in opere concrete, anche a favore del pluralismo e della libertà di scelta educativa per le famiglie, senza ulteriori inaccettabili discriminazioni per quelle che intendono avvalersi delle scuole pubbliche paritarie”.

 

Detrazioni e buono scuola

“Si chiede che i genitori di quel milione e 200 mila studenti italiani che frequentano gli istituti paritari possano sentirsi figli di uno Stato di diritto che ha saputo garantire finalmente, dopo ben 67 anni, il più naturale dei diritti, riconosciuto dallo stesso Stato ancor prima dell'Europa. E’ da oltre 30 anni che l'Europa ci richiama alle nostre responsabilità: è tempo di assumercele. Un sistema fondato sulla detrazione fiscale e dal buono scuola, sulla base del costo standard, è ciò che serve per una soluzione di tipo europeo. Ricordando di prevedere risorse per il diritto allo studio, che nel sistema nazionale pubblico segue lo studente e non la tipologia di scuola, dall'integrazione dei diversamente abili ai corsi di recupero alle innovazioni tecnologiche, ricordiamo anche l’importante ruolo che le scuole pubbliche paritarie ricoprono anche sul nostro territorio con circa il 25/30% di iscritti degli studenti”.

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