05-03-2016 ore 20:32 | Politica - Dalla provincia
di Ilaria Bosi

Terre di Lombardia, autonomia e sviluppo. Maroni: "Crema? Sciolga le riserve"

Nella serata di giovedì scorso, presso l’Hosteria del 700 di Cremona, si è svolta la prima serata conviviale di Terre di Lombardia che, oltre all'assessore regionale all'agricoltura e testimonial dell'associazione Gianni Fava ha avuto come ospite d’onore e relatore Roberto Maroni. Il presidente della Regione Lombardia ha trattato il tema La Lombardia di domani, tra autonomia e sviluppo.

 

Terre di Lombardia

Tra i soci fondatori dell'associazione culturale – nata ad Asola nel marzo del 2015 - anche i cremaschi Michela Bettinelli, titolare di una agenzia di relazioni pubbliche con sede in città e vice presidente di Terre di Lombardia e Matteo Soccini, ex assessore provinciale a commercio e turismo che a Terre di Lombardia ricopre il ruolo di segretario. Ad introdurre la conviviale il presidente dell’associazione, Cedrik Pasetti, avvocato mantovano, che ha ripercorso il primo anno di attività di Terre di Lombardia ed annunciato alcuni degli appuntamenti in programma per i prossimi mesi, dalla borsa di studio per gli studenti delle facoltà di agraria della regione, al patrocinio di diverse iniziative sul mantovano, fino al convegno in occasione del quindicinale dalla scomparsa del professore Gianfranco Miglio.

 

Promuovere le eccellenze

“Terre di Lombardia – ha detto Pasetti nel suo intervento – è una realtà culturale in grande crescita, sempre più intenzionata a promuovere le eccellenze del territorio lombardo, sostenendo le tradizioni locali, ma con un approccio nuovo in termini di comunicazione: dall’enogastronomia alla storia, dalle bellezze del paesaggio e dell’architettura alle tradizioni popolari, la ricchezza della Lombardia è uno stimolo inesauribile a fare sempre meglio”.

 

Anno del turismo lombardo

Durante il suo intervento Roberto Maroni ha annunciato un’anteprima riguardante la promozione del turismo: “Dal 29 maggio, ricorrenza della battaglia di Legnano con la vittoria della Lega Lombarda sul Barbarossa partirà l’anno del turismo lombardo. Dobbiamo valorizzare le nostre bellezze. Pochi giorni fa ero a San Pellegrino Terme, davanti a me avevo due bottiglie di acqua: la prima, targata San Pellegrino, aveva la scritta della località di produzione, in Provincia di Bergamo, in piccolo; la seconda, Acqua Panna che fa sempre parte del gruppo San Pellegrino, riportava la scritta Toscana molto visibile, in grande. Anche questi semplici aspetti riguardano il marketing e la valorizzazione del territorio: noi dobbiamo recuperare il tempo perduto. ”

 

Un mese per ogni provincia

È nata cosi l’idea di dedicare un mese dell’anno a ciascuna delle dodici province della Lombardia, nel quale dare spazio alle iniziative e alla promozione enogastronomica, turistica e culturale di ogni territorio e non solo il capoluogo. “Non siamo inferiori a regioni bellissime come Toscana e Umbria – ha sottolineato con orgoglio Maroni – ma dobbiamo imparare a farci conoscere meglio. Abbiamo 10 siti Unesco dei 50 sparsi in tutta Italia, ma spesso non li abbiamo nemmeno visitati. Questa iniziativa intende essere un ulteriore passo per recuperare terreno e credo che associazioni come Terre di Lombardia siano davvero utili per mantenere alta l’attenzione sulle specificità e le bellezze, non solo artistiche, della nostra regione”.

 

Autonomia

La seconda parte dell’intervento si è concentrata invece sulla Riforma del sistema delle autonomie: “Questa fase segnata dal passaggio dalle vecchie province all’incognita dei nuovi contenitori definiti di area vasta - ha spiegato Maroni- rappresenta un’occasione importante che regione Lombardia vuole cogliere ascoltando le istanze dei territori per costruire un progetto credibile da presentare al governo entro la fine di giugno. Il tutto senza dimenticare il prossimo referendum sull’autonomia della nostra regione”.

 

Aree vaste o Cantoni

Le linee guida annunciate dal presidente lombardo saranno indirizzate “ad una radicale semplificazione dei livelli amministrativi, il tutto nel segno della sburocratizzazione e della riduzione dei costi: partendo dai due pilastri dell’organizzazione quali sono i comuni e la regione e lasciando come ente intermedio quello che io amo chiamare Cantone memore della mia vicinanza geografica alla Svizzera” ha detto il governatore con una punta di ironia riferendosi alla sua terra natale, Varese. Aree vaste, o Cantoni che dir si voglia, i cui confini saranno definiti come annunciato al termine della fase di consultazione avviata con l’insediamento di un'apposita commissione in Regione cui partecipano anche l’associazione dei comuni e le camere di commercio lombarde.

 

La scelta di Crema

“Cremona potrebbe essere unita a Mantova o anche ad altre realtà – ha aggiunto Maroni, che rivolgendosi ai cremaschi in sala ha aggiunto – così come Crema dovrà sciogliere la riserva sulla sua collocazione: Cremona, Milano, Bergamo, Lodi? Tutte ipotesi da valutare senza pregiudizi. Il tutto tenendo conto anche della riforma delle camere di commercio”, volgendo lo sguardo verso Giandomenico Auricchio, presidente della camera di Cremona, seduto al suo fianco, al quale ha ribadito che la proposta di riforma nascerà in particolare dalle richieste delle varie attività produttive, per creare una formazione omogenea che, come tale, fornisca richieste più coerenti e dunque ammissibili che soddisfino le esigenze del territorio e di chi vi lavora.

 

La sintesi delle istanze

In chiusura del suo intervento il presidente Maroni ha dato appuntamento ad una prossima serata conviviale con Terre di Lombardia, verso la fine del mese di maggio, durante la quale accogliere la sintesi delle istanze che il territorio elaborerà, il tutto per poi farne sintesi nel progetto generale che sarà presentato al governo di Matteo Renzi.

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