05-02-2016 ore 18:25 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Riforma Del Rio, "Crema non è come Cenerentola". Franco Bordo: “sbagliato andare verso Milano”

“In uno scenario di futuro e sviluppo Crema non deve più essere considerata la Cenerentola del territorio”. Secondo Franco Bordo, deputato di Sinistra Italiana, la riforma Del Rio, con l'abolizione delle province, “sta provocando gravi sbandamenti tra Comuni, sindaci e Regioni nella divisione dei ruoli e delle competenze: al momento, in Italia, non è chiaro chi farà cosa”.

 

Unione

“Per questo – sottolinea - invito a votare no al referendum autunnale sulla riforma costituzionale, per esprimere con forza la propria contrarietà alla riorganizzazione che ha creato più problemi che benefici”. Bordo si dice d'accordo col sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, secondo cui “occorre unirsi e non dividersi a livello di istituzioni ma anche a livello di protagonismo dei territori, sistema delle imprese, associazioni di categoria, mondo della cultura”.

 

Il tribunale di Crema

“Durante la vicenda della soppressione nel tribunale di Crema – prosegue il deputato cremasco - da parte cremonese non ci fu alcuna sponda politica al fianco delle ragioni dei sindaci e, soprattutto, dei cittadini cremaschi. L’accorpamento, tra l’altro, sta mostrando tutti i suoi limiti e non la riorganizzazione e innovazione sbandierata. Credo dunque che, certo, serva essere uniti, ma che per farlo sia anche necessario alzare la voce in modo unitario nei confronti di istanze superiori, come Regione e Governo”.

 

Periferia della metropoli

“L’unità deve passare anche per un’analisi del territorio, che deve decidere come valorizzare i vari settori produttivi, i distretti: anche in questo caso, sono d’accordo sul fatto che lo “spezzatino” non serva a nessuno. Sono contrario all’idea che il cremasco guardi verso Milano: saremmo solo uno dei tanti, lontani territori di periferia di una grande metropoli. A maggior ragione dopo le parole di Galimberti, il cremasco abbisogna di un segnale concreto, se la strada che si vuole percorrere è quella dell’unità e della valorizzazione di tutti”.

 

Cambio di passo

“In questo caso, porto una nota critica: di certo, fino a oggi, la gestione dell’Area Vasta e della sua leadership non ha aiutato, in questo senso e credo si debba arrivare a un cambio di passo per saldare una concreta – non solo formale – unità politica e istituzionale tra Crema, Cremona e Casalmaggiore, per uno scenario di futuro e sviluppo in cui Crema non sia più considerata la cenerentola del territorio. Con un patto di questo tipo faremo un passo avanti, anziché avventurarci in controproducenti disgregazioni”, conclude Franco Bordo.

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