05-01-2018 ore 11:15 | Politica - Crema
di Lidia Gallanti

Crema. Scuola di CL: debito pagato, vertenza ancora aperta. Il sindaco Bonaldi fa il punto

Traguardo sì, “ma non è certo una buona notizia”. Il sindaco di Crema Stefania Bonaldi commenta così l’estinzione del debito richiesto da Regione Lombardia al Comune per la scuola di Cielle. Un milione di euro, trattenuti da bandi e finanziamenti destinati a Crema tra luglio 2015 e dicembre 2017. “Uno smacco, se pensiamo che l'architettura giuridica dell'accordo era stata studiata dalla Regione, a compensazione del milione a suo tempo versato dal Pirellone alla fondazione Charis”.

 

Il milione mancato

Secondo Bonaldi, la Regione è “autrice del disegno” che ha indicato il Comune come tramite per l’erogazione del finanziamento regionale a Charis, per poi attuare “un meccanismo dalla dubbia legittimità quale la compensazione”. Con quest’ultima, il Pirellone "si è ripreso il milione, trattenendo ogni tipo di sovvenzione destinata a Crema. Denari che il più delle volte il Comune aveva già anticipato, e che quindi sono stati distolti da altre azioni o iniziative”. Continua il sindaco: “Con un milione di euro avremmo potuto fare la tanto sospirata ciclabile di collegamento con Madignano, costruire un nuovo asilo nido più funzionale di quello in via Dante (in affitto), sostenere per un anno abbondante i costi sociali dei cittadini più bisognosi o ancora riqualificare il Velodromo”.

 

Responsabilità e "muro di gomma"

Il sindaco punta il dito contro la Regione, “che si è sottratta alle proprie responsabilità. Oltre ad essere nella lista dei creditori attraverso la liquidazione della fondazione Charis, si è ripresa i soldi erogati a scapito del comune di Crema e dei cremaschi". Il primo cittadino contesta una mancanza di volontà politica da parte del governo regionale: “Abbiamo tentato di sensibilizzare il presidente Roberto Maroni attraverso vari canali, coinvolgendo i capigruppo di Crema e i consiglieri regionali del territorio. In passato ho avuto modo di apprezzare la concretezza e la disponibilità all'ascolto del governatore, ma non su questa partita, dove c'è stato un muro di gomma. Mi sono persino chiesta se Maroni sia stato informato in modo preciso e puntuale della vicenda che, va detto, non è ascrivibile alla sua gestione, ma a quella del suo celeste predecessore, Roberto Formigoni”.

 

I nodi dell'incompiuta

Esaurito il debito, a questione legale rimane aperta: “non ci resta che aspettare gli esiti della vertenza che abbiamo avviato in sede civile, che peraltro avrà tempi lunghissimi. Il bilancio del Comune di Crema, anche grazie ad una accorta gestione tecnica del problema, ha accusato il colpo e guarda avanti. Resta il dramma di una vicenda per la quale i Cremaschi continuano a pagare un prezzo altissimo: il danno di una struttura faraonica incompiuta e di difficile recupero, e in più, la beffa di dovere ripagare con denari dei cremaschi questo scempio”. La vertenza rimane aperta, così come la destinazione dell’edificio: “Faremo di nuovo sentire la nostra voceanche con la prossima amministrazione regionale, qualunque sia il suo orientamento politico”.

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