04-08-2015 ore 12:31 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema, Case dell'acqua polemiche. Emilio Guerini replica a Tino Arpini: "alimenta insofferenza verso gli stranieri"

Continuano a far discutere le due case dell'acqua di Crema, a Santa Maria ed Ombriano. Secondo Emilio Guerini, consigliere comunale di maggioranza, “ci sarebbe poco da aggiungere alla polemica contro le cosiddette case dell’acqua che Padania Acque ha posizionato in città perché i cittadini le trovano un servizio utile e comunque conveniente anche quando verrà introdotta una card. Offrire un servizio in più da parte di Padania acque è un segno di attenzione alle persone, ma anche un contributo a ridurre le bottiglie di plastica in commercio contrastando l’emissione di CO2”.

 

I presunti abusi

“In realtà – sostiene Guerini - l’aspetto che il consigliere Tino Arpini vuole principalmente denunciare è che questo servizio si sarebbe 'prestato a presunti abusi'. Ebbene, dopo oltre un anno si scoprono solo ora gli abusi? Certo qualcuno risciacqua le bottiglie e ciò non è giusto, ma c’è qualcosa di più e ovviamente sarebbe stato sgradevole dirlo in un'intervista: nella realtà gli indizi portano ai giorni del Ramadan mese sacro per i Mussulmani ove si può consumare il pasto dopo il calar del sole”.

 

Il regolamento

Secondo il consigliere del Partito Democratico non si va fuori tema aggiungendo che “il pasto comunitario si consumava alla palestra di via Toffetti e che a soli 50 metri vi è la casa dell’acqua, ove queste persone si approvvigionavano con molte bottiglie, formando un po’ di fila per l’attesa. Certo, sarebbe stato giusto far notare che il regolamento prevede di non eccedere oltre i 6 litri e che potevano far passare le altre persone. La mancanza di interlocuzione con queste persone ha creato mugugno, malumore e altro. Ma con un centinaio di persone non si può pensare che bastino 6 litri di acqua! Hanno abusato dell’acqua? Mai si vorrà ammettere di voler negare perfino l’acqua purchè vadano da altre parti”.

 

Alimentare un'insofferenza

“Io stesso ho assistito ad un episodio; ma ripetendosi per svariati giorni, l’insofferenza è arrivata ai piani alti, come si dice in gergo ed ovviamente verrà accelerata l’introduzione della card. Come già previsto. Quindi la polemica di Arpini in realtà è solo la continuazione con altre modalità per alimentare un'insofferenza verso queste persone che vengono da altri Paesi e che trova estimatori e spesso 'benzina' sui social network”.

 

Clima di responsabilità

“È un brutto clima che la città di Crema respira, prima con la polemica sulla cosiddetta moschea poi ancora alla protesta dei genitori per l’arrivo degli extracomunitari alle Ancelle e il clamore per la presenza di immigrati a Chieve. Non ci sarebbe sennò spiegazione razionale a questi episodi eccessivi. La dimostrazione quindi che va ristabilito un clima di responsabilità collettiva da parte di tutti non solo a Crema ma in tutto il Paese”.

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