04-07-2017 ore 10:35 | Politica - Crema
di Rebecca Ronchi

Malati cronici. Per il M5S "guadagnano i privati". Replica Lena: "sono in malafede"

La nuova gestione dei malati cronici, ridisegnata all'interno della riforma della sanità di Regione Lombardia, ottiene il parere contrario del Movimento 5 Stelle cremasco. “Senza la discussione in commissione né in Consiglio regionale – si legge nel comunicato (integrale in allegato) è stata varata un'enorme operazione sanitaria che farà contente soprattutto le strutture private. Finora la gestione dei malati cronici faceva riferimento al medico di famiglia, figura cardine nella sanità pubblica. Con la nuova mossa di Regione Lombardia nei prossimi mesi 3,3 milioni di cittadini lombardi dovrebbero ricevere una lettera nella quale troveranno un elenco di strutture sanitarie e di studi di medici di famiglia associati che si propongono come gestori delle malattie croniche”.

 

Guadagni per la sanità privata”

“I malati cronici si troveranno così ad avere due figure di riferimento, creando una grande confusione. Pare che i gestori potranno arruolare fino a 200.000 malati cronici, ricevendo in media 40 euro per la presa in carico, per un totale di 8 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le centinaia di milioni relative a visite ed esami che verranno fatti presumibilmente in strutture riconducibili al gestore stesso. Con questa nuova modalità di gestione dei malati cronici, sarà ancora una volta la sanità privata a guadagnare, essendo interessata esclusivamente al profitto. Il M5S è convinto dell'importanza della figura del medico di base. Un maggior coinvolgimento, non solo dell'intero consiglio regionale, ma anche di tutte le parti in causa, medici e malati compresi, sarebbe stato sicuramente una miglior mossa da parte della giunta Maroni”.

Nessuna confusione”

Di parere completamente opposto il consigliere regionale della Lega Federico Lena (comunicato integrale in allegato): “Non ci sarà nessuna confusione. I cittadini riceveranno una lettera informativa sulla nuova gestione della cronicità. Dopo di che, chi sarà il loro referente nel momento in cui decideranno di proseguire la loro cura relativa alla cronicità? Il medico di famiglia, al quale chiederanno indicazioni su come gestire il proseguo delle cure. Qualora il medico di famiglia decidesse di non essere il gestore, della cronicità del paziente potrà farsi carico anche una Rsa o un’Asst”.

 

Scelte e meritocrazia

I pazienti potranno inoltre optare per un percorso di cura da altri soggetti accreditati, diversi da quelli del sistema pubblico. “La solita storiella della sanità privata che ci guadagnerà non è più credibile – aggiunge il consigliere Lena – le tariffe saranno definite a priori e chi si accredita sa fin da principio quale sarà il proprio margine di redditività. Il paziente insoddisfatto potrà cambiare il proprio percorso: la meritocrazia degli accreditati farà la differenza. Non ci saranno doppioni se non nella confusione mentale di chi vuole cercare cavilli che non esistono, o peggio ancora, di chi in mala fede vuole creare panico fra i pazienti”.

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