04-03-2015 ore 13:20 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Difendersi dalla violenza dell’Islam, Magdi Allam: “non vogliamo diventare una terra di conquista islamica”

“Non perdiamo la testa, abbiamo il dovere di difenderci dalla violenza dell’Islam: non dobbiamo farci decapitare dati terroristi tagliagola e non dobbiamo rinunciare all’uso della ragione, prendendo atto del fatto che quanto si legge nel Corano presenta incompatibilità profonde con i valori fondanti della nostra civiltà”. Questo il messaggio del nuovo libro di Magdi Cristiano Allam, presentato ieri sera in sala Pietro da Cemmo.

 

Radicare la paura

Secondo Allam – che a margine dell’incontro pubblico s’è reso disponibile a rispondere ad alcune domande – l’Islam non opera con clamore: “più che grandi attentati ci saranno attentati con obiettivi limitati, dove il messaggio vero consiste nel radicare in noi la paura. Nel momento in cui la paura albergherà in noi, nel momento in cui prenderà il sopravento, allora sarà il punto in cui noi finiremo per soccombere, per perdere senza combattere”.

 

L’islamizzazione

“Noi, oggi, siamo sottoposti ad una strategia che mira ad islamizzarci, sia attraverso la violenza dei terroristi tagliagola sia attraverso il terrorismo dei taglialingua, coloro in cambio della collaborazione affinché non ci siano bombe in Italia chiedono legittimazione politica, moschee, scuole coraniche e, perché no, anche tribunali islamici. Tra islamizzazione dei tagliagola e dei taglialingua, a me preoccupa quest’ultima realtà”.

 

Troppe moschee

Secondo l’ ex vicedirettore del Corriere della Sera “le moschee sono fin troppe e rappresentano zone extraterritoriali dove non si parla italiano, dove non si professano i valori della civiltà italiana. Non vogliamo diventare una terra di conquista islamica, dobbiamo riscattare la certezza di chi siamo sul piano delle radici, della fede, dei valori e delle leggi e regole che salvaguardino il bene comune”.

 

Il pubblico in sala Pietro Da Cemmo (foto © Cremaonline.it)

 

I precetti coranici

“Dobbiamo aver chiaro – ha aggiunto il giornalista – che l’Isis non è un pugno di esagitati, tutto quello che fanno lo fanno in ottemperanza a precetti coranici. Quando ci hanno propinato il video che mostrava un pilota giordano arso vivo, hanno fatto riferimento al versetto 33 della Sura quinta. Quel pilota, secondo loro, aveva fatto la guerra ad Allah, al loro messaggero. Fanno riferimento ad un precetto di Maometto che legittima la legge del taglione”.

 

Esecutori coranici

“Nulla viene fatto se non è islamicamente corretto: non sono dei criminali ma fedeli esecutori  di quanto prescritto nel Corano, che agiscono secondo quanto ha detto Maometto. C’è una dichiarazione dell’arcivescono Emile Nona al giornale Avvenire, dove alla domanda “qual è l’ideologia di riferimento di quelli dell’Isis” risponde in modo categorico: "l’Islam, perché è nel Corano che si prescrive di uccidere i cristiani”.

 

In ottemperanza al testo sacro

Secondo Allam, non regge il paragone con le altre religioni: “non ci sono, oggi, ebrei o cristiani che decapitano sulla base dei loro testi sacri. I cristiani hanno sicuramente perpetrato dei crimini ma nessun crimine cristiano può essere legittimato sulla base di ciò che è scritto nei Vangeli e sulla base di ciò che ha detto e fatto Gesù Cristo, mentre i crimini perpetrati dagli islamici vengono fatti in ottemperanza di ciò che è scritto nel Corano, emulando le gesta di Maometto: questa è la differenza fondamentale”.

 

La raccolta firme

A seguito del’incontro in sala Pietro da Cemmo, che ha attratto diverse decine di persone, Magdi Allam ha sottoscritto la petizione del club Forza Silvio Crema 1, organizzatore della serata. La prima tranche delle firme contro la realizzazione di un luogo di culto islamico a Crema è già stata protocollata al sindaco, avendo raggiunto la quota di 6 mila adesioni

464