04-03-2013 ore 19:15 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Stefania Bonaldi: "Nessuna moschea o centro culturale, faremo un musalla". Torazzi furente: "la vicenda non è chiusa, avete taciuto per convenienza elettorale"

E' iniziato pochi minuti dopo le 17.30 il primo dei due consigli comunali - il prossimo si terrà lunedì 25 alle 17.30 - del mese di marzo. In apertura la surroga di Agostino Alloni; il consigliere di Lavoro @ Impresa lascia il posto in Aula degli Ostaggi all’avvocato Dante Verdelli, cremasco classe 1975 che nel corso delle elezioni dello scorso maggio ottenne 53 voti.

La richiesta della comunità islamica
I lavori del consiglio proseguono con l'interrogazione risalente allo scorso 27 ottobre e presentata dal consigliere della Lega Nord Alberto Torazzi incentrata sul luogo di culto/Centro Culturale Arabo. Il sindaco Stefania Bonaldi ha spiegato che tutto nasce dalla richiesta della comunità islamica di trovare nuovi spazi per celebrare il culto, uno spazio da 200, 250 metri quadrati.

Il 'musalla'
"Mai - ha assicurato il sindaco - si è parlato di centro islamico o di moschea. Stiamo parlando semplicemente di musalla, piccoli luoghi di preghiera, piccole cappelle a pianterreno di una casa che possono contenere 50 persone, generalmente usati per la preghiera scandita nelle varie ore del giorno". In un primo momento si era parlato di centro culturale. Com'è stato possibile? L'errore, ha spiegato Stefania Bonaldi, è stato il mettere all'ordine del giorno della commissione comunale la vicenda come se fosse ordinaria amministrazione. In Comune, è la sostanza, è stato sottovalutato il tema. Subito dopo "sono state generate inquietudini ingiustificate", un caos creato ad arte, secondo il sindaco, che ha voluto precisare come "nessun soldo della collettività sarà speso".

La consulta interreligiosa
La comunità islamica è stata sfrattata da via Mazzini, dove per anni si è trovata a pregare, perché la proprietà dell'immobile voleva tornare in possesso del proprio spazio, peraltro divenuto troppo poco capiente vista la crescita costante della comunità islamica. Secondo Stefania Bonaldi la città di Crema deve semplicemente provvedere a riconoscere diritto, facilitando la creazione di una consulta interreligiosa, per la quale sono già state poste le basi con un incontro coordinato dai consiglieri di SeL Emanuele Coti Zelati e di Livia Severgnini del Pd.

Le leggi dello Stato
Il chiaro intento dell'amministrazione comunale è "favorire lo scambio e la reciproca conoscenza". Il sindaco ha aggiunto di pensare anche alla "possibilità di corsi di lingua italiana e servizi alle donne musulmana, visto che spesso non partecipano agli incontri misti. Le linee guida del Comune saranno le leggi italiane alle quali chiunque, anche un fedele islamico deve sottostare".

Gli accordi elettorali
Non c'è stato alcun accordo elettorale, ha assicurato Stefania Bonaldi, che piccata ha aggiunto di prendere le distanze dallo stile politico di altri, fatto di accordi con lobby e consorterie che non le appartiene. Prima di procedere alla fattibilità urbanistica, è stato valutato l'impatto? Sì: in Lombardia attualmente esistono 125 musalla, per lo più censiti come magazzini, garage o sottoscala e in nessun caso di non registrati situazioni di pericolo o disagio. Se anzi verrà realizzato a breve, sarà chiaro a tutti come i sospetti non fossero che "semplice convenienza politica che contraddice i principi elementari della politica liberale", ai quali i più millantano di appartenere.

Torazzi "evidentemente insoddisfatto"
Secca la replica di Torazzi: "è evidente che non sono soddisfatto. Il musalla è un luogo di preghiera ma la comunità islamica fa sempre indirizzo politico. Potrei indicare simpatiche manifestazioni fatte all'aperto, a San Salvario a Torino che ricordavano scene viste al tg durante l'Intifada. Andate a vedere cosa dice la religione islamica quando si parla di centri consacrati e di culto..."

Con chi facciamo cosa
In estrema sintesi, sostiene il consigliere leghista, "la maggioranza non ha il coraggio di dire cosa vuol fare e invece bisogna dirlo con trasparenza". Torazzi invita a riflettere su quanto accaduto a Cremona, dove c'era un "luogo di culto, una moschea o una Santabarbara? Non è che uno non debba fare le moschea ma capire a chi o con chi la facciamo".

Integrazione o interazione
"Parlate di fare un patto con la comunità islamica per fargli rispettare le leggi italiane - ha aggiunto Torazzi - ma se non avete nessuna leva per farlo rispettare? Zero avete. Che garanzie date ai cittadini? Non si parla più di integrazione ma di interazione. Mi fa pensar male il discorso sulle donne islamiche. Avreste dovuto oggettivamente dire "pensiamo che non ci sia nessun problema e che pensiamo di farla. Ma il fatto che cercate di portarla dentro di nascosto, è una malattia della sinistra, non far sapere quello che fate"

Il referendum
Torazzi ha quindi ribattuto l'intenzione di coinvolgere i cremaschi: "Chiediamo ai cittadini di Ombriano se sono contenti di quello che fate? Facciamo un referendum, così vediamo cosa vogliono. Dobbiamo fare una verifica degli effetti, perché di solito si crea un effetto ghetto. Avete tutto il diritto di credere che la soluzione sia di fare un'interazione tra due culture diverse, mettendole sullo stesso piano, ma dovete dirlo. Quando si parla di musalla si prendono in giro i cittadini".

La vicenda non è chiusa
"Capisco che abbiate pensato in campagna elettorale non diciamo di voler fare una moschea perchè se lo diciamo non ci votano. E' un errore gravissimo. Non sono soddisfatto, su questo aspetto insisteremo. Chiedete alla comunità islamica di chiedere una legge che regolamenti i luoghi di culto. Quanti sono i casi di denunce, violenze o casi di terrorismo venute da queste 'musalle'?"

La New Co
Il consiglio prosegue col secondo punto all'ordine del giorno, dedicato alla realizzazione della New.Co per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti di cui daremo conto in seguito.
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