04-02-2017 ore 20:36 | Politica - Dal cremasco
di Rebecca Ronchi

Pianalto della Melotta, Piazzoni e Dellera soddisfatti per la pronuncia del Consiglio di Stato: “ora piano cave da stralciare”

“Le scelte della Provincia di Cremona, con i sostenitori del progetto della cava di argilla, ovvero i comuni di Soncino, Casaletto di sopra e Ticengo, distruggeranno per sempre il geotipo del Naviglio di Melotta, dimostrando di praticare una politica ambientale miope e genuflessa”. Così cinque anni fa, commentavano Alvaro Dellera e Gabriele Piazzoni, all’epoca responsabili di Sinistra ecologia e libertà di Crema e Cremona.

 

Perdita insanabile”

I due spiegavano che si sarebbe verificata “una perdita insanabile del patrimonio economico, ambientale e naturalistico più grande del territorio”. Quello della Melotta “è un particolare geosito, che si eleva dal livello fondamentale della pianura per una decina di metri e rappresenta il territorio geologicamente più antico dell'intera pianura lombarda, lembo relitto dell'antico livello della pianura. Risale al Pleistocene, ha circa 300.000 anni di età, contro i 10-15 dei terreni circostanti”.


Il piano cave

Le medesime argomentazioni valgono oggi: “a distanza di 5 anni e sempre a fianco delle associazioni ambientaliste, il Consiglio di stato ha fatto giustizia bloccando il Ptcp della provincia di Cremona a firma Salini-Maroni e dentro questo la discussa cava di argilla del pianalto. SeL esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto e per aver contribuito a denunciare nelle diverse sedi politiche (clicca per consultare l’esposto del 2012) quella scelta scellerata. Ora ci auguriamo che di fronte a tale sconfitta la politica si interroghi e metta una pietra sopra questa insensata richiesta rivedendo il piano cave provinciale, stralciando definitivamente la cava del Pianalto di Romanengo”.

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