03-03-2015 ore 11:40 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Consiglio comunale. Approvate le buone pratiche di trasparenza. Non passano le mozioni sulle nomine e scrutatori

Nella mappa delle parole più ricorrenti nel Consiglio comunale di ieri sera, “trasparenza” rientra certamente nella pole position. Tre le mozioni all’ordine del giorno, tutte e 3 presentate dal Movimento 5 Stelle e da mesi in attesa di essere votate. Solo l’adozione della Carta di Pisa – poi emendata dalla maggioranza – è stata approvata con largo consenso; netta la bocciatura delle altre due, sulle quali la minoranza, scomposta, ha preferito l’astensione.

 

La Carta di Pisa

“Siamo tutti convinti fautori della legalità e della trasparenza a tutti i livelli – ha dichiarato Emanuele Coti Zelati, SeL – ma ci aspettavamo la mozione venisse ritirata dal 5 Stelle stesso: la Carta di Pisa è stata superata dalla Carta di avviso pubblico”. Questa la premessa che ha portato la maggioranza a presentare una mozione incidentale, con cui è stata aggiornata l’originale. La modifica ha riscontrato ampio consenso: 21 i consiglieri comunali a favore. Unica eccezione il leghista Alberto Torazzi, astenuto: “posso capire la volontà di avere un modello ispirato trasparenza, ma non si fa presentando queste carte, bensì nei fatti amministrativi e politici. Tutti sottoscrivono carte ma nessuno fa i passi che bisognerebbe fare”.

 

Le titubanze della minoranza

Per la minoranza è una questione poco concreta: “voto a favore perché così domani arrivano le fatture de I Manifesti”, ironizza Simone Beretta, di Forza Italia. Antonio Agazzi, di Servire il Cittadino, non si figura “l’efficacia pratica di questa mozione”e attacca la maggioranza rea di voler “appendere il cappello su ogni cosa: un atteggiamento politicamente infantile”. Apertura, invece, da parte dei promotori della mozione: “a noi interessa l’obiettivo finale – ha chiuso le discussioni Christian Di Feo, 5 Stelle – di conseguenza, a volte, il percorso di emendamento e di confronto è meglio rispetto alla volontà di piallare l’esistente”.

 

Nomine trasparenti

“Scoraggiare ogni pratica di lottizzazione delle nomine e consentire di avvalersi delle migliori professionalità ed energie disponibili nella società cremasca”: questo l’obiettivo dichiarato nella mozione delle nomine trasparenti. Il documento è stato bocciato dalla maggioranza: “per le nomine esistono già dei regolamenti – spiega Gianluca Giossi, Pd, a nome della maggioranza – votati da tutte le forze politiche; i bandi stessi stabiliscono norme a livello procedurale. Secondo noi la politica è una cosa seria, non qualcosa di cui vergognarsi”. Dello stesso parere Beretta: “è giusto che la politica possa scegliere, in quanto legittimata dal consenso elettorale”. L’esito: favorevoli 5 Stelle e Lega, astenuti gli altri gruppi di minoranza.

 

Scrutatori disoccupati

L’ultima proposta dei 5 Stelle prevedeva di privilegiare, nella selezione degli scrutatori, persone senza lavoro e a basso reddito. Una proposta avversata da tutti i gruppi di minoranza ad eccezione della Lega, che ha emendato la mozione: bene privilegiare gli svantaggiati ma per una quota che non superi il 50% del gruppo degli scrutatori, affinché “il presidente di seggio non si ritrovi con una squadra di impreparati”. Più tranchant il giudizio di Beretta, per nulla d’accordo con l’emendamento: “o resta tutto come prima oppure, nel caso passi la mozione, chiederò venga ripristinato il sorteggio: la logica del reddito è un criterio inammissibile, incentra tutto sui problemi economici: e tutti gli altri che rimangono esclusi eppure non versano certo in condizioni agiate?”.

139