02-10-2015 ore 12:04 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema, al Sant'Agostino. Magdi Allam, dalla crisi all’Isis: “è la terza guerra mondiale, dobbiamo combattere”

“Bisogna conoscere la realtà nel suo complesso: siamo nella terza guerra mondiale, sia sul fronte economico e finanziario, sia sul fronte sociale e valoriale, dove ci troviamo disarmati rispetto all’invasione dei clandestini e l’islamizzazione dei tagliagole e dei taglialingue”. Questo, in sintesi, il pensiero di Magdi Cristiano Allam, ex vicedirettore del Corriere ieri sera a Crema per presentare il suo ultimo libro, Islam, siamo in guerra, ovvero  “il compendio di ciò che penso sull’Isis”.

 

La situazione siriana

Intervistato dal giornalista de La Provincia, Cristiano Mariani, Allam ha tracciato il profilo dei fenomeni storici in atto: “il momento è epocale e racchiude due aspetti problematici: il terrorismo islamico e le grandi migrazioni verso l’occidente. In tutto ciò, Putin è l’unico che ha la lucidità di combattere il terrorismo islamico senza se e senza ma. Ha inoltre capito che solo l’esercito regolare siriano è in grado di combattere l’Isis e che, quindi, per sconfiggerlo è necessario sostenere Assad. Questa è una guerra voluta dall’occidente, sull’onda della Primavera araba, la più grande menzogna mediatica degli ultimi anni”.

 

Sala pietro da Cemmo, un momento dell'incontro (foto © Cremaonline.it)

“Aiutarli a casa loro”

“L’Europa – ha proseguito – ha provocato la guerra e l’esodo di cittadini siriani che ne è conseguito. Continua a sostenere che bisogna abbattere il regime di Assad, non capendo che non è nell’interesse di nessuno che la Siria si spopoli. Quello che dobbiamo fare è aiutarli a stare a casa loro, a vivere dignitosamente là dove stanno e per farlo non c’è alternativa al combattere. Il paese più pericoloso è la Turchia di Erdogan: se bloccasse completamente gli acquisti di greggio estratto dall’Isis, lo Stato islamico non potrebbe resistere più di 24 ore”.

 

Questione demografica

“È in corso una strategia di islamizzazione del’Europa tramite una massiccia migrazione di giovani musulmani, verso un’area dove la questione demografica è fondamentale. Siamo il continente più vecchio assieme al Giappone; abbiamo una società non più incentrata sulla procreazione; vogliamo equiparare la famiglia naturale alle coppie non composte da uomo e donna; infine, troviamo la soluzione del nostro crollo demografico spalancando le frontiere a 380 mila giovani musulmani determinati a dominare l’Europa con l’Islam, erigendo moschee, strutture che si accompagnano alla presenza di integralisti”.

 

Il caso cremasco

“Quando sono arrivato in Italia eravamo in 130 mila stranieri e nessuno sosteneva che non potessimo sentirci musulmani senza moschee. Ora anche a Crema il presidente della Comunità islamica cremasca ha avanzato la richiesta: ma la comunità islamica non esiste, è un’associazione costituita con una firma su un atto notarile, istituita senza un procedimento democratico di individuazione. Dobbiamo contrastare la diffusione delle moschee, siamo in guerra: dobbiamo combattere dentro e fuori casa nostra – ha concluso Allam – altrimenti la guerra la subiremo e finiremo assoggettati all’Islam”.

596