02-07-2015 ore 12:06 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Igiene ambientale. La conferenza dei sindaci dà il via libera alla gara. Moro, Scrp: “territorio straordinariamente coeso”

È finita a scintille la conferenza dei sindaci di ieri sera. Convocata per recuperare una votazione non effettuata, ha approvato l’avvio del processo di gara per l’appalto del servizio di igiene ambientale del Cremasco. Risultato finale è l’approvazione di un documento – 36 favorevoli, 3 contrari e 4 astenuti – approvato nei punti principali anche dal comitato ristretto di Scrp, che dà il via libera al processo di assegnazione.

 

Territorio coeso

La polemica emersa nei giorni scorsi è “fondata sulle incomprensioni – spiega Pietro Moro, presidente Scrp – perché una cosa è approvare l’avvio della gara, altra cosa è verificare se esistano motivi ostativi nei contenuti. Il territorio, al di là di come appaia, è straordinariamente coeso su questa partita: una quarantina di Comuni hanno votato una delibera di indirizzo dai contenuti stringenti. Avrebbero potuto optare per l’affidamento diretto a Linea Gestioni o gestire il servizio in house; invece, tutti insieme, hanno scelto di andare a gara”.

 

La gara d’appalto

Quello della gara d’appalto è “il percorso maggiormente complicato, trasparente e rischioso che i sindaci potessero intraprendere. Tuttavia, c’è stata grande concordanza su questa scelta: gli stessi Comuni che hanno avanzato osservazioni hanno votato a favore, non sono fuori dalla partita. I sindaci stanno maturando la considerazione che il territorio non è diviso e ciò che è successo ieri sera lo conferma:  sindaci di diversa provenienza e schieramento politico (come Gianni Rossoni, Stefania Bonaldi e Gabriele Gallina) hanno votato per lo stesso indirizzo”.

 

Lavorare insieme

“Il problema – prosegue Moro – è che spesso noi cremaschi sbagliamo il modo di comunicare, così risultiamo divisi quando in realtà non lo siamo. In questo momento, con le sfide che il territorio deve affrontare (la soppressione delle province, la definizione dei confini di area vasta, la difesa della sanità in un’ottica di area omogenea ecc.) o si è coesi o si finisce polverizzati. In questi processi è necessario pensare a Scrp come a un soggetto al quale se le cose vanno male non ne risente solo la società ma anche i Comuni: perdiamo tutti, cittadini compresi”.

 

Il ruolo di Scrp

Come ricordato all’assemblea dei sindaci ieri sera, “Scrp non si sta inventando nulla: l’affidamento è una richiesta specifica dei sindaci soci. Stiamo portando avanti un bando di gara per conto dei sindaci. Nel nostro lavoro ci poniamo come soggetto aggregatore che raggruppa 48 Comuni, che hanno aperto il percorso con un preciso atto d’indirizzo e decidono loro come concluderlo. In altre parole, non siamo che confezionatori della gara, quello che ci sta dentro lo hanno stabilito i Consigli comunali. È vero – conclude Moro – Scrp sta facendo cose diverse da 3-4 anni fa: stiamo cercando di cambiare pelle, adeguandoci ai nuovi bisogni dei Comuni”. 

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