02-02-2018 ore 16:32 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Revoca della cittadinanza al duce, il M5S e Forza Italia fuori dall'Aula. Favorevole Zucchi

Come ultimo punto del consiglio comunale di giovedì 1 febbraio – aperto dal minuto di silenzio in memoria delle tre vittime dell’incidente ferroviario di Pioltello – si è discusso della revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Come anticipato nel servizio precedente – qui il dettaglio – la proposta dell’Anpi ha ottenuto 15 voti favorevoli e nessuno contrario. Parliamo ora delle motivazioni che hanno portato Antonio Agazzi e Simone Beretta di Forza Italia e Carlo Cattaneo del M5s a lasciare l’aula al termine del dibattito ma prima del voto.

 

Zucchi favorevole alla revoca

Dei nove membri che formano l’opposizione, ieri erano presenti solo loro tre. Giustificate invece dal presidente del consiglio Giossi le assenze di Angelo Di Martino (civica a sostegno di Zucchi) ed Andrea Agazzi della Lega Nord. Diciamo subito che commentando il post del sindaco Stefania Bonaldi dedicato all’argomento, Enrico Zucchi ha spiegato di non aver potuto partecipare al consiglio perché trattenuto a Roma per lavoro. Ha quindi aggiunto: “condivido molte parti del tuo pensiero e sono favorevole alla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini”. Vedi immagine in fondo.

 

Atto senza senso”

Entrando nel dettaglio, per Simone Beretta “i problemi di oggi sono le gang”, “delle scuole dei bambini e di quello che subiscono”. I consiglieri comunali dovrebbero occuparsi di “recuperare soldi per mettere più poliziotti e carabinieri nelle strade” e non di promuovere “ulteriori divisioni” della città. Quando ha saputo della proposta di revoca della cittadinanza onoraria ha ricordato i nonni che “nelle sacrestie preparavano i manifesti contro il comunismo. Mi è venuto da sorridere quando ho saputo della proposta. Chi gliela va a portare la revoca a Mussolini?”. Ha aggiunto che la sua famiglia “è antifascista ma anche anticomunista, che le leggi razziali sono state la cosa più obbrobriosa della storia”. In poche parole, ha sbottato, “a me non si può chiedere di fare un atto che ritengo non abbia più alcun senso. Non accetto che si faccia una delibera come strumento educativo, non è nostro compito. Tocca alla famiglia educare i figli, raccontando le esperienze dei genitori e dei loro nonni”.

 

Il monito, l’errore, l’identità e la crisi

Preparandosi al consiglio, Antonio Agazzi ha raccontato di aver dovuto decidere se “prendere sul serio” la proposta della maggioranza o “fare dell’ironia”, propendendo poi per la prima ipotesi. Ha citato Giorgio Gori, candidato alla regione del centrosinistra: “La cittadinanza onoraria a Mussolini lasciamola come monito. Proporne la cancellazione è un errore, denuncia la mancanza della necessaria distanza dai fatti della storia”. Quindi ha sostenuto che Emanuele Fiano – propositore di una legge contro la propaganda fascista - si è distinto per “una caccia ai fantasmi” e che “la sinistra è in crisi di identità”. Essendodebole sui risultati dell’azione di governo, resuscita un fascismo archiviato e condannato dal giudizio degli storici. Un fascismo che non tornerà più, di questo sono certo”. In sostanza ha accusato i colleghi di maggioranza di fare “un antifascismo di comodo” e come “l’Isis volete distruggere una civiltà che non vi appartiene. Usare la storia per finalità politiche è sbagliato”. Detto questo ha spiegato che Forza Italia non avrebbe partecipato al voto “perché riteniamo tutta questa cosa molto farsesca”.

 

Il revisionismo e lo scarico delle responsabilità

“Al di là delle buone ragioni sollevate dal sindaco, credo che il revisionismo storico non ci competa. Vanno combattuti tutti i totalitarismi, non solo alcuni”. Così Carlo Cattaneo, del Movimento 5 stelle: “Vedo in queste azioni un tentativo di scarico di responsabilità da parte della politica. Ci si sta preoccupando del ritorno dei tempi che furono e degli ideali che un pochino stanno risorgendo. Questo accade per colpa della politica che è stata fatta e che si sta facendo. Non riuscendo a rispondere alle esigenze delle persone si cerca di azzittire queste realtà di protesta togliendo quello che in passato è stato”. La revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, in sostanza, serve per “tappare le problematiche dei nostri giorni”.

 

La bella giornata”

Da registrare anche il commento di Mario Lottaroli, figura storica della sinistra cremasca e tra i promotori dell’iniziativa: “Per gli antifascisti di Crema è stata una bella giornata. Il consiglio comunale ha revocato la cittadinanza onoraria al dittatore Benito Mussolini. Voto compatto del centro-sinistra, mentre destra e Movimento 5 stelle hanno abbandonato l'aula non partecipando al voto con motivazioni assurde. L'infamia sulla città è stata cancellata. Ora e sempre, resistenza”. In allegato la lettera dell'Anpi.

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