02-02-2016 ore 14:31 | Politica - Cremona
di Angelo Tagliani

Vezzini critica la decisione di chiudere la sede territoriale della Regione

Sulla chiusura degli Ster regionali, le sedi territoriali della Regione che verranno sostituite da otto Uffici territoriali regionali (UTR), interviene anche il presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini. Il tono è perentorio: “Adesso basta: non è possibile che mentre le Province si mettono d'accordo per gestire comunemente risorse umane e servizi amministrativi, dall'altra parte c'è chi fa di tutto per avvantaggiare un territorio rispetto ad un altro, senza perseguire un chiaro indirizzo di parità ed integrità territoriale”.

 

Territorio svuotato

“Se davvero sostanzialmente coincidenti con le nuove ATS, significherebbe portare lo Ster da Cremona a Mantova. Ma come? Stiamo traghettando la Provincia verso l'Area Vasta, tra mille difficoltà, rispetto ad altre Regioni (tra cui Friuli ed Emilia) che hanno invece un passo ben più veloce nel ridisegnare le mappe territoriali ed i ruoli oltre alle risorse economiche; stiamo, inoltre, portando avanti con Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova servizi sinergici coordinati e da un lato il Governo decide di portare la Soprintendenza a Mantova, dall'altro la Regione ha trasferito, in un brevissimo periodo, a Mantova l'Agenzia del Trasporto Pubblico Locale, l'ATS sul versante sanitario ed ora pare anche la sede territoriale della Regione Lombardia (STER) svuotando così il territorio cremonese”.

 

Federalismo e depauperamento

Secondo Vezzini “è un fatto gravissimo, tenendo presente che abbiamo ben due consiglieri di maggioranza in Regione, eletti nel cremonese, di cui lo stesso consigliere Carlo Malvezzi presidente della Commissione Affari istituzionali, a cui spetterà analizzare le prossime decisioni della Regione nella definizione delle Aree vaste” nonché il consigliere regionale della Lega, Federico Lena, che si dovrà impegnare affinché federalismo non equivalga a depauperamento del cremonese nel ridisegno istituzionale regionale”.

 

La delusione

Vezzini si dice “deluso anche dai ragionamenti fatti con alcuni assessori regionali perché sulla stampa si parla di rendere omogenei i servizi e le funzioni, si parla di pari dignità dei territori, come ha ribadito sui giornali l'assessore Fava e poi di fatto vi è un continuo trasloco da Cremona a Mantova per indirizzi regionali già assunti. Ma quale attenzione verso cittadini ed imprese cremonesi, verso l'eccellenza agroalimentare se ogni nostra realtà amministrativa e di servizio alle stesse realtà imprenditoriali viene delocalizzata o si pensa di delocalizzarla a cento chilometri, peraltro senza collegamenti infrastrutturali funzionali e con treni in ritardo perenne; ma quale federalismo?”

 

La responsabilità

“L'ex assessore Soccini – prosegue il presidente della Provincia - rimane perplesso che il sottoscritto dialoghi con il Mantovano: le critiche le rispedisco al mittente. Mi auguro che ben presto ci si possa davvero trovare tutti ad un tavolo per capire quali sono le intenzioni reali, non di facciata, di chi avrà il ruolo e la responsabilità di fare le scelte a livello regionale rispetto alle Aree Vaste, in modo anche da spiegarlo ai cittadini: io mi opporrò duramente contro ogni decisione che continui a svuotare il territorio dal Cremasco, Cremonese e Casalasco verso altri territori”.

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