01-09-2016 ore 20:42 | Politica - Crema
di Ilario Grazioso

Accorpamenti scolastici. Il Cremasco lavora ad un'offerta indipendente e completa

Alla ripresa dell’attività politico istituzionale dopo le ferie d’agosto, entra nella sua fase conclusiva l’intricata vicenda che riguarda gli accorpamenti scolastici, argomento che la scorsa primavera ha interessato il dibattito politico provinciale. Infatti, l’allora presidente della provincia Vezzini, dovette arrendersi all’opposizione dei comuni del cremasco, rispetto al piano degli accorpamenti da lui immaginato: in sintesi, su Crema, istituto agrario Stanga con Cremona e istituto Marazzi accorpato al liceo artistico.

 

Territorio suddiviso in 2 ambiti

Qual è l’oggetto della discussione? Non sfugge al personale scolastico la portata della suddivisione del territorio provinciale in due ambiti (13, con le scuole di Cremona e del casalasco; 14 con le scuole di Crema e del cremasco). E se qualcuno nutriva dubbi, ora che ormai gli ambiti sono una realtà, appare chiarissimo che se in un territorio, una scuola fa capo ad un ambito diverso, il rischio da qui ai prossimi anni è che la gestione della mobilità del personale scolastico diventi cosa molto complicata. Crema presenta alcune criticità: lo Stanga di santa Maria e di Pandino, che facendo capo all’agraria di Cremona ricadrebbe nell’ambito del capoluogo, così come l’istituto Marazzi, la cui sede principale è a Cremona. Situazione opposta per il Munari, la cui sede principale è Crema.

 

Capienza al limite

Senza contare che in città vi sono scuole al limite del sovradimensionamento (Galilei) ed altre (ad esempio Racchetti-Da Vinci) con un’offerta formativa articolata su più corsi. Non servono titoli accademici per capire che se si mettessero attorno ad un tavolo dirigenti scolastici, amministratori, docenti e studenti e la situazione si analizza nel suo complesso, forse si potrebbe giungere alla conclusione che la strada percorribile per evitare malumori potrebbe essere quella di rimodulare l’attuale geografia delle scuole cittadine, al fine di favorire l’indipendenza delle scuole di Crema, facendole rientrare tutte nell’ambito 14. In altri termini, consentire a ciascun ambito di disporre di scuole autonome e non legate ad un istituto dell’ambito vicino.

 

La riunione a Crema

Su queste basi si è sviluppato il lavoro di tessitura dell’assessore alla pubblica istruzione del comune di Crema, Attilio Galmozzi, che ha promosso la riunione che si terrà domani alle 17 presso la sala degli Ostaggi del palazzo comunale. Una riunione aperta a tutte le componenti interessate, nella quale sono stati invitati oltre ai dirigenti scolastici, i consiglieri comunali, i consiglieri provinciali espressi da questo territorio, un rappresentante di genitori e alunni per ogni consiglio d’istituto. “La discussione non si esaurirà in questa riunione – precisa Galmozzi – ne riconvocheremo altre e faremo un’analisi attenta sui dati degli iscritti delle scuole del cremasco. Servirà per entrare nel merito e arrivare entro la data del 16 settembre, ad avere una delibera di giunta comunale che possa indicare l’ipotesi di dimensionamento il più condivisa possibile”.

 

Offerta indipendente e completa

Successivamente sarà la provincia di Cremona, con un proprio documento a dover formulare la proposta in regione, previo consenso da parte del consiglio provinciale, che nei mesi scorsi si spaccò, con la componente cremasca che si oppose al disegno originario dell’allora presidente Vezzini. L’obiettivo appare chiaro: “L’ambito di Crema - commenta Galmozzi - dovrà avere un’offerta formativa per i ragazzi completa e indipendente”

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