01-09-2015 ore 13:04 | Politica - Crema
di Angelo Tagliani

Crema. Arpini ed i costi della macchina comunale: dai “35 mila euro di premi” ai dipendenti alla cifra irrisoria per i Consiglieri

“Ogni tanto si parla o si scrive di costi di gestione della struttura amministrativa e politica comunale. Anche recentemente sono state rese pubbliche alcune cifre e i nomi dei relativi beneficiari. Non ho invece visto, purtroppo, commenti sulla ben più cospicua somma di 35.000 euro che la Giunta di Crema, con criteri di valutazione molto simili alla piena discrezionalità, assegnerà pro quota a dipendenti o dirigenti in aggiunta alla normale e regolare retribuzione. L’anno scorso – sostiene Tino Arpini, Solo cose buone per Crema - il personale escluso da questo beneficio aveva sollevato non poche contestazioni e ricorsi sindacali”.

 

La percezione degli obiettivi

“Al di là del merito, mi pare che eticamente, in un momento in cui tutti i cittadini sono tartassati di scadenze fiscali, privati di servizi essenziali, costretti ad assistere ad un generale degrado manutentivo della propria città, sentendo il solito refrain della mancanza di fondi, sarebbe d’uopo che, chi di dovere, legislatore o amministratore, disponesse tali consistenti risorse a beneficio dei cittadini tutti, i quali non hanno la minima percezione del raggiungimento degli obiettivi, ragione per cui si elargiscono tali somme aggiuntive allo stipendio”.

 

Insufficiente rimborso spese

Entrando nel merito, il consigliere di minoranza sottolinea la consistenza dei “costi della componente politica”, dato che “il Consiglio comunale ha sommato un costo di 3.161 euro in gettoni di presenza da gennaio a luglio, ripartito per 24 consiglieri in base alla loro presenza nei Consigli o nelle Commissioni; mi piace precisare che sono cifre irrisorie, una sorta di insufficiente rimborso spese se si tiene conto che alle numerose ore di riunione ufficiale, ci sono contatti telefonici e riunioni informali per analisi delle varie situazioni e confronti di idee”.

 

Servizio alla collettività

“Questo – argomenta Arpini - per contrastare quella velata ma palpabile considerazione di onerosità che fa da sfondo spesso a questi commenti e classifiche. Soprattutto quando si insiste a specificare con nome e cognome chi, con eclatante generosità, avrebbe rinunciato a tale indennità, senza per altro tener conto della loro irregolare assiduità alle riunioni. Ci sono consiglieri che hanno rinunciato a forniture al Comune, per incompatibilità con la carica; consiglieri, soprattutto di liste civiche, che sostengono il loro operato a proprie spese, non avendo alle spalle sovvenzioni partitiche. Questo per dire che, parlando dei costi dei gettoni di presenza nel comune di Crema, in media circa 20 euro al mese per Consigliere, soggetti a tassazione come regolare retribuzione, stiamo abbagliando i cittadini su questioni irrilevanti, perché la politica espressa a questo livello è mero servizio alla collettività e dedizione al territorio. Altre e ben più consistenti cifre sono quelle sulle quali la stampa locale dovrebbe porre la propria attenzione, fra cui i citati 35.000 euro di premi”.

 

Esperienza privilegiata

“Per quanto mi riguarda, uscendo dall’alone economico, la fiducia che alcuni concittadini mi hanno espresso l’ho ricevuta come un’esperienza privilegiata di servire la mia città e la vivo come un dovere. Mi sospinge sempre l’idea che mio padre fu richiamato, lasciando moglie e figlio primogenito di 15 giorni senza alcun sostegno economico, per servire in armi il Paese, rischiando tutto, anche la propria vita, senza chiedere nulla in cambio”, conclude Arpini.

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