01-08-2015 ore 13:48 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, i sindaci incontrano il Prefetto: "Emergenza mondiale", l'accoglienza dei migranti col filtro delle amministrazioni

L'attualità è questa: milioni di persone scappano dall'Africa verso l'Europa. I privati si fanno avanti per riempire palazzine invendute, motel o cascine cadenti. Fiutando il business rispondono al bando ministeriale dedicato all'accoglienza dei migranti, di fatto obbligando la Prefettura a siglare un contratto che passa sopra le teste dei cittadini e degli amministratori. I privati ottengono finanziamenti europei ma spesso lasciano i migranti, le popolazioni locali e gli operatori della pubblica sicurezza in grande disagio.

 

Il filtro

Questa situazione non è sostenibile e per scongiurare che peggiori, i territori sono chiamati a confrontarsi e a trovare celermente una soluzione, facendo una rapida cernita degli spazi pubblici che possono destinare all'accoglienza dei migranti. A quel punto, attraverso la mediazione della Caritas ed il filtro dei Comuni, la Prefettura è in grado di dare una risposta adeguata ad un fenomeno che sta rischiando di sfuggire di mano.

 

Coordinamento

Quello descritto sin qui è l'esito dell'incontro di stamattina tra il prefetto di Cremona ed i sindaci del Cremasco. “È stato innanzitutto un incontro tra persone - ha commentato Paola Picciafuochi - per questo ringrazio tutti i presenti ed in particolare il sindaco Bonaldi per aver reso concreta questa possibilità. La situazione dei migranti rappresenta un problema più grande di noi, di portata mondiale". Per il momento nel Cremasco gli arrivi di migranti sono sospesi, ma l'emergenza non si ferma e sarà necessario l'aiuto del territorio. Il prefetto ha spiegato che non si possono aspettare dei mesi. Come sintetizzato il sindaco Bonaldi, “oggi non abbiamo preso alcuna decisione, non abbiamo siglato alcun protocollo o convenzione, ma abbiamo concordato sul fatto di ritrovarci nei vari subambiti territoriali. Il dato comune è che i sindaci o cooperano nella valutazione o la subiscono”.

 

Il timore

Gli amministratori sono molto preoccupati ed alcuni non hanno nascosto di essere “terrorizzati di fare la fine di Chieve”. Nessuno s'è comunque rifiutato di collaborare, ma quasi tutti hanno lamentato il modo in cui l'emergenza è stata gestita sinora. Nei paesi del territorio l'aspetto umanitario – ed il dovere dell'accoglienza - pare essere se non proprio trascurabile, almeno secondario. L'obiettivo per il Cremasco ed in particolare per i sindaci è quello di essere maggiormente protagonisti, per non rischiare di essere esclusi da decisioni che vengono prese troppo in alto. Incombono le ferie, ma il tempo stringe e la politica è chiamata ai fatti. Gli slogan e le urla rimangono un contorno.

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