01-08-2014 ore 17:52 | Politica - Dall'italia
di Antonio Margheriti

Milano. Affidata alla Regione la gestione degli scali fluviali di Cremona e Mantova. Alloni: "controproducente anche dal punto di vista finanziario"

Martedì 28 luglio, con 43 voti contrari e 26 favorevoli è stato bocciato in Consiglio regionale l’emendamento abrogativo dell’articolo 14 dell’assestamento al bilancio 2014, che prevedeva il ritorno delle funzioni della soppressa azienda dei porti fluviali sul Po in mano alla Regione Lombardia.

 

Perdita finanziaria

“Portare a Milano le funzioni di gestione dei porti fluviali del Po non ha senso ed è controproducente anche dal punto di vista finanziario - spiega il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni - la Regione non potrà, per legge, fare gli investimenti necessari, che invece province e comuni stanno facendo e che ora subiranno uno stop. Peraltro le funzioni, alla fine di questa operazione, potrebbero rimanere alle Province che però le eserciterebbero per conto della Regione”.

 

Era meglio attendere

“Gli enti locali - aggiunge Alloni - sono fortemente contrari, non si coglie la ragione di questo trasferimento eppure la maggioranza non ha voluto sentire ragioni. Ma essendo in atto il riordino delle funzioni delle amministrazioni provinciali, sarebbe stato opportuno attendere il compimento di questo iter per poi discutere sui territori con i nuovi enti, su come i porti avrebbero dovuto esser gestiti. Una regola di semplice buon senso”.

 

Colpe locali

“Sorprende la posizione favorevole a questo vero e proprio scippo dei consiglieri cremonesi Carlo Malvezzi e Federico Lena, e della consigliera mantovana Anna Lisa Baroni, così come l’assenza in aula dell’assessore Gianni Fava e il totale mutismo di Paola Bulbarelli”.

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