01-02-2018 ore 11:29 | Politica - Dal cremasco
di Lidia Gallanti

Crema. Istituzioni in viaggio con i pendolari per non dimenticare e chiedere chiarezza

Da Crema a Milano per non dimenticare. Stamattina alle 7, una settimana dopo il disastro ferroviario di Pioltello, una ventina di fasce tricolori si sono mescolate ai tanti pendolari in partenza per il capoluogo lombardo. Il territorio ha risposto compatto all'invito del Comitato pendolari cremaschi. Istituzioni, politici e cittadini hanno chiesto di salire accanto a loro sui treni per dare un messaggio inequivocabile: "vogliamo rispetto, dignità e chiarezza. Lo dobbiamo soprattutto ad Alessandra Giuseppina Pirri, Pierangela Tadini e Ida Maddalena Milanesi".

 

La partecipazione delle istituzioni
Dal territorio anche i primi cittadini dei comuni attraversati dalla linea ferroviaria: Castelleone, Madignano, Crema, Capralba e Caravaggio (in allegato il comunicato firmato dal coordinamento Area omogenea cremasca presenti). In stazione anche i deputati uscenti Franco Bordo e Cinzia Fontana, i consiglieri regionali Agostino Alloni e Federico Lena, i candidati alla presidenza della Regione Giorgio Gori (Pd), Dario Violi (Movimento 5 Stelle) e Massimo Gatti (Sinistra per la Lombardia). Prima di salire tutti hanno osservato un minuto di silenzio, ripetuto a Capralba e Caravaggio, dove abitavano le tre donne che hanno perso la vita giovedì scorso.


La voce dei pendolari
"Chiediamo il sostegno di tutti perché l'urlo di dolore risuonato dentro ognuno di noi non finisca di echeggiare finché i responsabili non saranno puniti e le competenze non saranno accertate". Il portavoce del comitato pendolari Stefano Begotti ha riassunto così il pensiero di chi viaggia per raggiungere il luogo di lavoro o di studio. Circa sette mila persone ogni giorno. Il comitato ha ribadito che "essere pendolari non può e non deve equivalere ad essere cittadini di serie B". Non ha senso  e non è accettabile perdere la vita cercando di raggiungere il luogo di lavoro.

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